Byd Seal U DM-i

Byd Seal U DM-i: al volante del primo Suv ibrido, tutti i pregi dell’elettrico con la praticità del benzina

di Michele Montesano
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ROMA – Arrivata nel difficile e affollato mercato europeo a luglio dello scorso anno, la BYD (acronimo di Building Your Dreams) si sta facendo conoscere per la sua gamma di veicoli elettrici. Infatti, in poco meno di dieci mesi, il marchio cinese ha svelato ben cinque modelli facendo leva sulla sua tecnologia puramente elettrica. In continua espansione nel mercato italiano, tanto da prevedere entro la fine dell’anno l’apertura di oltre 40 concessionari disseminati lungo tutto il territorio nazionale, la BYD ha lanciato a Roma il SUV ibrido plug-in Seal U DM-i.

Pur mantenendo il suo focus sulle vetture elettriche, la Casa cinese è ora in grado di offrire un’auto che sappia coniugare il meglio della tecnologia EV con quanto offerto dal propulsore endotermico. Svelata in occasione dello scorso Salone dell’auto di Ginevra, la Seal U DM-i è un SUV di segmento D lungo 4,77 metri, largo 1,89 e alto 1,67 metri. Già vista nella variante puramente elettrica, la versione ibrida plug-in porta al debutto in Europa la tecnologia Super DM (Dual Mode) che prevede l’accoppiamento tra il motore benzina e quello elettrico con la batteria Blade realizzata direttamente da BYD.

Il design cambia poco rispetto la versione elettrica. Come tutte le BYD presenti nel mercato europeo il linguaggio stilistico porta la firma di Wolfgang Egger, che vanta un passato in Alfa Romeo, Audi e Lamborghini. La Seal U, come tutte le altre vetture della BYD vendute in Europa, trae l’impostazione stilistica dal mare con il caratteristico Ocean Design. Forme arrotondate e prive di spigoli che partono da un frontale e a forma di X e fari LED con un taglio a U. L’unica differenza tra la versione elettrica e la Seal U DM-i risiede nelle feritoie nella calandra, utili per portare aria al motore.

Le proporzioni equilibrare si estendo sulla fiancata che adotta una linea di cintura alta che collega, idealmente, le nervature del cofano fino alle luci posteriori. A esaltare l’insieme ci pensano le ruote dotate di cerchi da 19”con razze che alternano la colorazione alluminio con il nero lucido. Il posteriore presenta le luci a tutta lunghezza con i fanali LED che traggono ispirazione dalle gocce d’acqua. Se superiormente le forme sono arrotondate, il paraurti presenta un design più muscoso grazie ai dettagli in contrasto nero-argento.

Gli interni, che riprendono anch’essi l’Ocean Design, restano invariati rispetto la Seal U elettrica. Al centro della plancia troviamo il grande display touch da 15,6” rotante, mentre il conducente può fare affidamento sul quadro strumenti da 12,3” affiancato dall’head-up display. Ottimi gli assemblaggi e la qualità dei materiali con sedili, dotati di poggiatesta integrati, ventilati e riscaldati di serie, sterzo e alcune componenti del cruscotto in pelle vegana. Per quanto riguarda la connettività, BYD offre una rete 4G oltre la possibilità della connessione wireless ad Android Auto e Apple CarPlay. Non manca l’app per comandare a distanza le funzioni del veicolo, così come uno store appositamente studiato da BYD.

Ottima l’abitabilità a bordo sia nella fila anteriore che in quella posteriore. Grazie a un passo di 2,76 metri e al pianale piatto, per via della batteria estremamente sottile e compatta, chi siede sul divano posteriore dispone di ampio spazio sia per le gambe che per la testa. Il volume di carico del bagagliaio passa da 425 litri a un massimo di 1.440 litri con gli schienali dei sedili posteriori (frazionabili al 60:40) abbattuti. Aggiornati e rivisti anche gli ADAS per offrire un’esperienza di guida fluida e in tutta sicurezza.

La Seal U DM-i si distingue dalla versione elettrica soprattutto per quello che c’è sotto la carrozzeria. Nella variante Boost a trazione anteriore troviamo il motore elettrico, da 145 kW (pari a 194 CV), solidale al propulsore quattro cilindri benzina 1.5 litri aspirato a ciclo Miller da 96 CV (72 kW). A supportare il tutto la batteria Blade da 18,3 kWh che garantisce fino a 80 km di autonomia in elettrico. La versione design è dotata invece di due motori elettrici, 150 kW all’anteriore e 120 kW al posteriore, abbinati al propulsore benzina 4 cilindri turbo da 1.5 litri a ciclo Atkinson che sviluppa 128 CV (96 kW). Invariata la batteria che, in entrambe le versioni, può essere ricaricata sia in corrente alternata, a 11 kW, che in continua a 18 kW.

La nostra prova della versione Boost parte in modalità puramente elettrica, e con mappatura Eco, per affrontare il traffico cittadino dell’EUR. Nonostante la sua stazza, la Seal U DM-i si mostra subito agile e scattante ai semafori. Pur mantenendo il brio e lo spunto di un’elettrica, la sua accelerazione è però più docile e progressiva facendo intuire il lavoro fatto dagli ingegneri BYD per differenziarsi dalla variante EV. Assente la funzione one-pedal, che permette alla vettura di arrestarsi al rilascio dell’acceleratore, si percepisce la presenza della frenata rigenerativa. Ottima la fluidità di guida anche nelle rotonde più strette e negli incroci più angusti.

Lasciata la città è il tempo di dirigerci verso le campagne circostanti per raggiungere il lago di Bracciano. Pur utilizzando la sola spinta elettrica, la sfrutteremo fin quando la batteria arriverà al 25% di carica, si passa in modalità Normal per affrontare le strade più tortuose. Anche se l’assetto e le sospensioni sono votate principalmente per una guida più confortevole, si comportano egregiamente anche nei tratti più guidati garantendo una buona stabilità e, soprattutto, un rollio contenuto. Sia in estensione che in compressione gli ammortizzatori sono ben tarati e lo si percepisce nell’affrontare il pavé del centro storico di Bracciano.

Raggiunta la soglia del 25% di batteria, da noi pre-impostata tramite lo schermo touch, la BYD Seal U DM-i passa in automatico in HEV. In questo caso entra in gioco il propulsore benzina che può funzionare sia in serie, ricaricando la batteria, che in parallelo dove, in base alla potenza richiesta, agisce anche sulle ruote. In entrambi i casi il rumore in abitacolo è decisamente accettabile, merito dell’ottima insonorizzazione, solamente in autostrada diventa lievemente più persistente. Unico neo è la modalità Sport in cui il volante diventa troppo leggero. Al termine della nostra prova di circa 160 km, alternando traffico cittadino, strade extraurbane e autostrade, abbiamo registrato un consumo di 1,4 kWh/100 km (per quanto riguarda il motore elettrico) e 6,5 litri per coprire 100 km sfruttando il propulsore a benzina.

Già ordinabile, le prime consegne della BYD Seal U DM-i inizieranno a giugno. La versione Boost, a trazione anteriore, verrà offerta a 39.800 Euro, mentre per la Design, dotata di due motori elettrici e quattro ruote motrici, occorreranno 47.800 Euro. Dopo l’estate arriverà anche la versione intermedia Comfrot che disporrà di una batteria più grande da 26,6 kWh. Inoltre BYD offrirà una garanzia di 6 anni/150.000 km per la Seal U DM-i, di 8 anni/200.000 km per la batteria (fino al 70% della capacità originale) e di 8 anni/150.000 km sul motore elettrico.

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Giovedì 23 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA