Le partecipanti al test

L'elettrone vincente. Prova no-stop di 11 auto full electric nel traffico del GRA di Roma. Come autonomia la migliore è Lucid Air

di Michele Montesano
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Da sempre metro di paragone per le vetture elettriche, l’autonomia è l’argomento di dibattito più discusso tra i sostenitori e i detrattori dell’auto alla spina. Pur se in continua espansione, e sempre più presente anche sulle nostre strade, la mobilità elettrica genera ancora molto scetticismo tra i consumatori e gli appassionati di auto.
A volte idealizzata altre volte demonizzata, l’auto elettrica ha subito una netta evoluzione tecnologica negli ultimi anni. Per cercare di fare chiarezza e confutare, una volta per tutte, i falsi miti che circondando le auto elettriche, le testate Motor1 e InsideEVs hanno organizzato la quarta edizione di “Dove arrivo con..” la più grande prova comparativa, svolta in Italia, che ha avuto l’obiettivo di testare l’autonomia e l’efficienza di ben undici veicoli elettrici commercializzati nell’ultimo anno dalle Case automobilistiche di tutto il mondo.

Un vero e proprio esperimento sul campo, svolto in condizioni reali affrontando l’intenso traffico di Roma. Anche quest’anno, il teatro della sfida è stato il Grande Raccordo Anulare, ufficialmente nota come Autostrada A90, paragonabile, visto il suo percorso ad anello, a un vero e proprio circuito. La scelta del “terreno di sfida” è stata tutt’altro che casuale. Infatti il GRA, con uno sviluppo di circa 68,2 chilometri, è in grado di simulare un percorso misto. Sebbene i limiti di velocità siano compresi tra i 110 e 130 km/h, il traffico sempre intenso ha permesso raramente di viaggiare a tali velocità.

Spesso si è dovuto fare i conti con rallentamenti improvvisi e code tipiche in una tratta urbana che ruota attorno alla metropoli di Roma. Pur mettendo alla prova auto di categorie e dimensioni diverse, le regole sono state identiche per tutte. Partendo con una ricarica del 100%, tutte le vetture hanno affrontato il test con la modalità di guida impostato in “Normal”, finestrini chiusi e climatizzatore accesso a 22 gradi. Le auto, su cui era presente esclusivamente il conducente, hanno imboccato la carreggiata più esterna del GRA procedendo in colonna in senso antiorario fino al raggiungimento del 5% di autonomia residua, valore che ha decretato la fine del test.

Com’era prevedibile a dominare la parte alta della classifica di questa prova Endurance sono state le vetture dotate di una batteria più capiente. La Lucid Air, diponendo di un accumulatore con capacità effettiva di 112 kWh, ha potuto garantire un’autonomia di 571 km in condizioni reali, pari a quasi 8 giri del GRA, a fronte degli 839 km dichiarati nel ciclo WLTP. Nonostante le imponenti forme, la berlina americana ha potuto beneficiare di un’aerodinamica davvero efficiente. Anche il secondo posto, occupato dalla Tesla Model 3, non ha di certo sorpreso. Pur disponendo di una batteria di “soli” 75 kWh, grazie all’efficienza del software la vettura californiana ha percorso 498 km, a fonte dei 629 dichiarati dalla Casa.

Gradino più basso del podio per la BMW i5, la prima tra le auto non dotate di un pianale espressamente sviluppato per la motorizzazione elettrica. Disponendo di una batteria da 81,2 kWh, la bavarese ha offerto il risultato più vicino al dato dichiarato dal costruttore fermandosi a 489 km anziché 582 km. Vero tallone d’Achille delle auto elettriche attualmente in commercio è il peso, dovuto principalmente alla batteria. Pur superando la soglia dei 400 km, diverse vetture sono uscite della zona podio per via della loro stazza. Con i suoi 476 km reali di autonomia, la Hyundai IONIQ6 (dotata di una batteria da 74 kWh) ha conquistato il quarto posto precedendo la cinese BYD Seal che, pur avendo un accumulatore da 82,5 kWh, ha registrato 452 km. A seguire la giunonica KIA EV9, in grado di percorrere 448 km grazie alla capiente batteria da 96 kWh, e la Volkswagen ID.7 a quota 400 km macinati sfruttando l’efficienza aerodinamica e l’accumulatore da 77 kWh.

Con lo scendere della taglia delle batterie si riduce anche l’autonomia, è il caso di vetture che presentano dimensioni più contenute e sono votate a un utilizzo più cittadino. A parità di meccanica, motore e batteria (da 51 kWh) la nuova FIAT 600e, con i suoi 282 km completati, ha battuto la Jeep Avenger rimasta ferma a 275 km.
A chiudere la classifica le giapponesi Toyota bz4X, arrivata a 249 km, e la Lexus RZ in grado di percorrere 243 km con una carica. Entrambe dotate di una batteria da 64 kWh, quest’ultime sono state le auto che hanno realizzato il risultato più distante da quello dichiarato dal ciclo WLTP. Al termine del test, si è potuto constatare la crescita dell’autonomia media delle auto in prova rispetto l’edizione precedente. Pur notando una discrepanza tra i chilometri dichiarati dal costruttore e quelli realmente coperti in media del 28%, a balzare all’occhio è stato l’incremento dell’efficienza delle vetture elettriche. Alla luce di questo test comparativo, si può affermare che le auto alla spina sono finalmente mature per poter competere ad armi pari con le più tradizionali vetture dotate di motore termico.

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Domenica 30 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 10:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA