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Mini, triplete zero emission: la nuova Aceman nel mezzo tra Cooper e Countryman
Mini, triplete zero emission: la nuova Aceman nel mezzo tra Cooper e Countryman
BOLZANO – A parte il nome, la Mini Countryman è tutta nuova. Elettrica e soprattutto più grande, la vettura inglese, presentata per la prima volta nel 2010, è passata dall’essere un crossover a un SUV di segmento C. Nel realizzare la terza generazione della Countryman, Mini ha seguito i feedback dei suoi clienti per creare una vettura che può essere più versatile e diventare, così, la prima auto di famiglia. A colmare il suo posto arriverà, entro la fine dell’anno, la Mini Aceaman.
Basata sul pianale Faar, lo stesso utilizzato dalla BMW X1, la Countryman presenta una lunghezza di 4,43 metri ed è larga 1,84 e alta 1,65 metri. Il SUV della Casa britannica è inoltre interamente prodotto in Germania nello stabilimento di Lipsia. Nonostante la mole della vettura, si è riuscito a migliorare l’efficienza aerodinamica riducendo il Cx (coefficiente di penetrazione aerodinamica) dal precedente 0,31 fino ad arrivare a 0,26. La nuova Countryman è quindi un’auto virtuosa in ogni sua sfaccettatura, infatti la fabbrica tedesca è stata recentemente ammodernata ed è in grado di ridurre al minimo l’impatto di inquinamento ambientale.
Nonostante le dimensioni siano cresciute, il design resta assolutamente riconoscibile. Pur riprendendo lo stile della più piccola Cooper, la Countryman adotta linee più spigolose per donare un aspetto muscoloso e da vera off-road. Il team di designer, diretto da Oliver Heilmer, ha voluto esaltare gli elementi verticali per donare un maggior dinamismo d’insieme. La calandra frontale riprende lo schema ottagonale già visto sulla Cooper, mentre i fari Matrix LED sono più squadrati, così come sulle versione precedente.
L’animo da fuoristrada esce prepotentemente nella vista laterale grazie all’uso di plastiche in nero opaco per passaruota, minigonne e paraurti. Immancabile il tetto flottante, cifra stilistica delle ultime Mini, reso possibile grazie ai montanti in nero lucido. A tal proposito all’altezza del montante posteriore è presente un inserto che, a seconda dell’allestimento, presenta una grafica differente e una tinta abbinata con il colore della carrozzeria o del tetto. Rinnovato anche il posteriore con luci LED sottili, che replicano l’immancabile motivo dell’Union Jack, anche queste sono a sviluppo verticale per alleggerire la vista d’insieme.
La pulizia e la razionalità degli esterni la ritroviamo anche nell’abitacolo della Countryman. A dominare la scena è senz’altro lo schermo OLED circolare, da 24 centimetri di diametro, che serve a gestire l’infotainment. Una scelta che riprende appieno lo stile Mini oltre a essere estremamente facile da consultare grazie al sistema operativo di Mini OS9 che presenta icone grandi e intuitive. Non manca la connettività con gli smartphone, mentre le informazioni più importanti sono replicare sull’Head-Up display, a scomparsa, che va’ a sostituire il quadro strumenti.
Non mancano i tasti fisici, come il selettore della marcia, il pulsante del freno a mano e la “chiave” per accendere la vettura che è un bel richiamo alla prima Mini di Alec Issigonis. Presente anche il selettore per le modalità di guida in cui spicca quella Trail che riproduce sullo schermo i dati di inclinazione della vettura e una bussola digitale. Interessante anche la modalità Go-Kart che offre una maggior spinta del motore e una taratura dello sterzo più sportivo.
Proseguendo con gli interni si nota la plancia rivestita in tessuto realizzato in poliestere riciclato amplificando, così, anche la sensazione tattile. Mentre la vista è appagata dalle luci ambientali che cambiano a seconda delle modalità di guida. Come all’esterno anche nell’abitacolo ritroviamo gli elementi verticali, come le bocchette di aerazione e le maniglie di apertura. Sia i sedili che il volante sono in pelle sintetica. Proprio lo sterzo, sebbene ben sagomato e della giusta grandezza, presenta una dimensione della corona leggermente troppo grossa da poter essere impugnato con facilità. Generoso anche lo spazio per gli occupanti posteriori, grazie al passo di 2,67 metri, che possono sfruttare il divano scorrevole di 13 centimetri. Il bagagliaio offre una capacità che varia da 460 fino a 1.450 litri.
Oggetto della prova è la Mini Countryman E dotata di un motore da 150 kW (204 CV) e 250 Nm di coppia. In questo caso la trazione è solamente anteriore con uno scatto 0-100 km/h coperto in 8,6 secondi per una velocità massima di 170 km/h. Partiti da Milano ci siamo diretti alla volta di Bolzano effettuando una breve sosta per ricaricare la batteria, da 66,5 kWh (64,6 kWh netti), ad Affi. Utilizzando le colonnine Rapide si è potuto constatare un tempo di carica inferiore ai 20 minuti per passare dal 30 all’80% di batteria.
Ad eccezione delle strade urbane per uscire da Milano, per la maggior parte del viaggio abbiamo affrontato tratti autostradali che non hanno reso giustizia al carattere della Mini. Ciò nonostante si è potuto apprezzare la buona insonorizzazione dell’abitacolo oltre alle sedute comode che rendono anche i viaggi più lunghi decisamente confortevoli. Solamente l’ultimo tratto, più guidato, ha fatto emergere il Go-Kart feeling della Countryman E che si è rivelata agile e diretta nei cambi di direzione grazie a uno sterzo ben tarato e un assetto e sospensioni ben calibrate.
La Mini dichiara un’autonomia di 462 km (ciclo WLTP) per la variante trazione anteriore della sua vettura elettrica. Al termine della nostra prova di circa 570 km, tra andata e ritorno, abbiamo registrato un consumo medio di 19,1 kWh per compiere 100 km. Tale dato, però, deve tenere conto che gran parte del nostro viaggio è stato effettuato in autostrada, condizioni stradali che penalizzano eccessivamente le vetture elettriche non facendo emergere il reale potenziale rispetto ai tratti urbani.
A listino è presente anche la più performante Countryman SE ALL4. In questo caso la Mini dispone di due motori per garantire la trazione integrale. Grazie a una potenza complessiva di 313 CV e 494 Nm di coppia la SE può raggiungere i 180 km/h di velocità massima e bruciare lo 0-100 km/h in soli 5,6 secondi. Non varia il taglio della batteria che garantisce un’autonomia di 433 km. Sia la E che la più potente SE dispongono di un ricco pacchetto di ADAS per migliorare la sicurezza alla guida.
Entrambe le versioni sono disponibili in quattro allestimenti, Essential, Classic, Favoured e la più sportiva John Cooper Works. La Mini Countryman E è offerta a partire da 40.700 Euro fino ad arrivare a 47.180 Euro per la JCW. La più prestazionale SE ALL4 parte da 46.900 Euro, per l’allestimento Essential, fino a raggiungere i 54.380 Euro per la top di gamma.