La nuova Mazda 2

Mazda2, l’ammiraglia in miniatura. Adesso la citycar recupera energia con il sistema MHEV

di Sergio Troise
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ATENE - Inquinamento e surriscaldamento del pianeta sono temi all’ordine del giorno per tutti. Ma in casa Mazda (sede a Hiroshima, mercato globale) sono allo studio varie tecnologie basate sul concetto di multi solution approch. Ciò vuol dire ricerca avanzata su motori benzina e diesel, sul mild hybrid, sull’ibrido plug-in (ricaricabile alla spina) e sul full electric (la prima Mazda a zero emissioni arriverà ad agosto).

Insomma, un impegno a 360 gradi, che in questi giorni si concentra però sulla porta d’ingresso alla gamma, ovvero sulla Mazda 2. Che è stata rinnovata nello stile e nei contenuti e viene orgogliosamente definita “piccola ammiraglia”, ma ha nella motorizzazione mild hybrid (ibrido leggero) il contenuto d’innovazione più spiccato. 
Il sistema è fondato sull’abbinamento tra un motore 4 cilindri benzina 1.5 litri e una componente elettrica. L’originalità sta nella cilindrata elevata (nessuna citycar parte da un motore 1500) e, soprattutto, nel sistema MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle): sistema che non si avvale di una batteria supplementare, ma di un super condensatore. La potenza è di 90 cv/148 Nm, ma può essere tarata anche su 75 cv/135 Nm, in modo da risultare accessibile anche ai neo patentati.

L’unità elettrica che fa anche da motorino d’avviamento e alternatore dà un aiutino in accelerazione, ma l’obiettivo perseguito – è bene chiarirlo - è essenzialmente il contenimento dei consumi e delle emissioni. Obiettivo centrato, visto che la nuova Mazda 2 riesce a percorrere fino a 100 km con 4,1 litri di benzina, producendo allo scarico appena 94 gr/km di CO2. E tanto basta per avere anche accesso alle ZTL.
Per il resto la nuova piccola di casa Mazda si distingue per i ritocchi estetici che hanno interessato paraurti, fari (led di serie), cerchi in lega e per la rivisitazione degli interni, ispirata a quella che i giapponesi chiamano Jinba Ittai, la perfetta unione tra auto e guidatore. Apprezzabili, soprattutto nelle versioni top di gamma, la qualità dei materiali e la ricchezza di strumentazione e dotazioni: sono previsti, tra l’altro, accesso senza chiave, head-up display e sistemi di assistenza alla guida che includono cruise control adattativo, frenata automatica con rilevamento notturno dei pedoni, mantenimento di corsia, rilevatore di stanchezza, abbaglianti “intelligenti”, riconoscimento dei segnali stradali, view monitor a 360° con 4 telecamere, sensori di parcheggio. Il Mazda Connect, inoltre, ora supporta Apple CarPlay e Android Auto e non manca il joystick nel rinnovato sistema infotainment con display da 7 pollici. 

Quanto al comportamento dinamico, si fanno apprezzare la silenziosità e la buona tenuta di strada. Su quest’ultimo aspetto influisce certamente la rivisitazione delle sospensioni, con l’introduzione del G-Vectoring Control Plus, sistema studiato per migliorare l’handling e scongiurare i rischi d’imbardata. Risulta efficace anche la frenata, anche se lascia perplessi la scelta di lasciare al posteriore i freni a tamburo.
Altra scelta discutibile, l’indisponibilità di un cambio automatico. Ciò detto, il manuale a 6 marce offre ottima manovrabilità, con innesti precisi e senza impuntature. Se un appunto si può fare, riguarda la scelta di rapporti piuttosto lunghi. I prezzi oscillano tra 17.800 e 22.500 euro, ma Mazda Italia assicura fino a 1800 euro di vantaggi in caso di permuta o rottamazione.

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Venerdì 27 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 29-03-2020 19:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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