La Renault Symbioz

Symbioz, attacco a più punte. Renault forma un pokerissimo con Megane, Scenic, Austral e Arkana

di Nicola Desiderio
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Un’automobile da vivere insieme, lo dice il nome. Si chiama Symbioz, è una Renault inedita e il suo appellativo non è nuovo sul cofano di un’auto con la Losanga visto che era già appartenuto ad un concept presentato al Salone di Francoforte del 2017 e fa pensare all’italiano “simbiosi”, un vocabolo che deriva dal greco antico e vuol dire proprio “vivere insieme”. E alla Symbioz la compagnia non manca certamente perché, con i suoi 4,41 metri di lunghezza, si va a posizionare nel segmento C dove la Renault ha già Austral (4,51 metri) e Arkana (4,57 metri) insieme alle elettriche Mégane (4,20 metri) e Scénic (4,47 metri). Un’offerta fresca, completa e abbondante all’interno della quale la nuova nata vuole trovare il proprio posto puntando ad una clientela fatta di famiglie e di flotte. Il suo stile mostra chiaramente le parentele con le altre Renault, ma con un pizzico di grinta e di attenzione in più all’aerodinamica, grazie ad un fianco a cuneo e ad un profilo più filante che suggerisce una naturale attitudine al viaggio.

La Symbioz nasce sulla piattaforma CMF-B, la stessa di Clio e Captur, e ha un abitacolo spazioso e flessibile. Si può infatti scegliere di dare il massimo alle gambe di chi siede dietro tenendosi 492 litri di bagagliaio, far scorrere il divanetto per 16 cm ottenendo fino a 624 litri oppure abbattere lo schienale 60/40 per avere 1.582 litri ben sfruttabili, grazie al bordo a filo con il piano e al portellone motorizzato. I materiali e i colori cambiano in base agli allestimenti, spaziando dal nero dei rivestimenti e l’oro delle finiture su Techno e Iconic fino al blu, ai tessuti tecnici e all’alluminio spazzolato della sportiveggiante Esprit Alpine. Plancia ed ergonomia rispecchiano quelle delle Renault più moderne, con vani dalla capacità complessiva di 24,7 litri, 7 dei quali sono patrimonio del cassetto di fronte al guidatore. La strumentazione è digitale su display da 10,3” mentre al centro, leggermente rivolto verso il guidatore e con una fila di pulsanti alla base, c’è lo schermo a sfioramento verticale da 10,4” del sistema infotelematico basato su Android Automotive 12 aggiornabile over-the-air. Questo vuol dire, in pratica, ritrovare tutte le familiarità e la semplicità di utilizzo del proprio telefonino in macchina, comprese quelle di Google Maps, Google Assistant o Waze e oltre 50 app che possono essere scaricate dallo store.

Il sistema permette di interagire a distanza con la vettura, visualizzando alcune informazioni attraverso un’apposita app sul proprio dispositivo e, se poi lo si vuole collegare quando ci si trova in vettura, lo si può fare via cavo o wireless mentre per ricaricarlo si possono utilizzare le medesime modalità: attraverso 4 prese (2 anteriori e altrettante posteriori) o la piastra ad induzione. L’illuminazione ambiente può essere sincronizzata a seconda della modalità di guida o lasciata variare automaticamente i 48 colori possibili e c’è anche il tetto panoramico Solarbay, già visto su Scénic e Rafale, che si opacizza a zone grazie a cristalli liquidi che si orientano in base alla carica elettrica: è attivabile con un pulsante o a comando vocale, ripara e isola termicamente meglio di un tendalino e, visto che ne può fare a meno, ci sono 3 cm in più per la testa. La dotazione di sicurezza prevede 29 dispositivi di assistenza che permettono la guida autonoma di livello 2 tra cui la frenata automatica che si attiva anche agli incroci o in retromarcia – ma per manovrare ci sono anche i sensori di parcheggio e la visione perimetrica a 360 gradi – l’allerta per l’angolo cieco e per il traffico trasversale posteriore, il mantenimento della corsia e il cruise control adattivo che, volendo, può adattarsi automaticamente ai limiti di velocità.

L’interazione con il sistema di navigazione poi permette di ottimizzare, in base al percorso, il funzionamento del sistema ibrido, lo stesso già visto su molti altri modelli del Gruppo e composto da un 1,6 litri a benzina, due motogeneratori elettrici inseriti all’interno del cambio robotizzato a 4 rapporti e la batteria da 1,2 kWh. Il sistema, che eroga 145 cv, promette di funzionare in elettrico per l’80% del tempo in città riducendo del 40% i consumi che sono dichiarati in 4,6 litri/100 km pari a 105 g/km di CO2. Utile la funzione E-save che consente di mantenere almeno il 40% di ricarica in modo da poter avere una riserva di energia per affrontare al meglio tratti in salita e sorpassi. La gamma si arricchirà in seguito di altri due motori. La Renault Symbioz sarà ordinabile dal mese di giugno con un listino che non è stato ancora definito, ma che dovrebbe partire da circa 32mila euro. Le prime consegne inizieranno da settembre.

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Martedì 14 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA