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Quando è “benefit” il noleggio dell’usato ha ancora più senso. Parola di Kinto, il marchio di mobilità del gruppo Toyota, che cambia statuto diventando società benefit e, quasi in contemporanea, avvia il noleggio a lungo termine delle auto usate. La coincidenza è casuale, ma pertinente. «Se guardiamo il noleggio a lungo termine dell’usato sotto il punto di vista dell’accessibilità – afferma Mauro Caruccio, amministratore delegato di Kinto Italia e di Toyota Financial Services – è una soluzione centrata per creare un beneficio sociale perché dà la possibilità ad una platea più ampia di guidare, a canoni di accesso più bassi, ma con gli stessi standard di qualità, veicoli elettrificati che riescono normalmente a percorrere almeno un km ad emissioni zero per ogni km percorso con il motore a scoppio. C’è quindi anche un tema di responsabilità sociale e di consumo etico perché è un prodotto che dura di più, ha meno impatto sull’ambiente ed è perfettamente manutenuto». L’affinità elettiva tra prodotto elettrificato (il full-hybrid in primis, che vale ormai 8 auto vedute su 10 dal costruttore giapponese), noleggio e società benefit rafforza dunque il messaggio che Toyota e Kinto lanciano da tempo al mercato: la mobilità deve essere sostenibile in tutti sensi ovvero ecologica, economica per il singolo e portatrice di benefici sociali.
Il vantaggio per il singolo viene dal cosiddetto Vehicle Lifetime Value o gestione del valore del veicolo nel suo ciclo di vita: allungando la vita attiva del veicolo attraverso più cicli di noleggio, il suo valore può essere parcellizzato maggiormente e dunque offerto al cliente con un canone più basso. La convenienza varia a seconda del tipo di veicolo e del numero dei cicli di noleggio al quale è sottoposto, ma in Kinto ipotizzano che la parte più consistente della flotta potrà essere offerta con un canone più basso del 20-30% rispetto a quello della corrispondente auto nuova. Ci sono poi i vantaggi che Kinto e Toyota possono offrire: «L’unicità di avere un prodotto che è costruito, garantito e assistito da noi insieme alla nostra rete ufficiale che da anni lavora su veicoli elettrificati. Tutto questo – conclude Caruccio – certifica la qualità e la tecnologia delle nostre autovetture».
Il nuovo statuto di Kinto, disciplinato in Italia dalla legge n° 208 del 2015, rafforza e sostanzia questo messaggio definendo società benefit quelle «che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse». La legge inoltre fissa standard che devono essere verificati puntualmente attraverso un’attività di audit condotta da terzi.
Kinto Italia è la prima in Europa e nel mondo ad avere compiuto questa scelta dopo essere stata la prima, a ruota del Giappone, ad avere implementato tutti e cinque i servizi previsti: il noleggio a lungo termine Kinto One (che ora comprende anche il noleggio dell’usato), Kinto Flex (noleggio a breve e medio termine), Kinto Go (mobilità multimodale integrata), Kinto Join (Carpooling) e Kinto Share, che agisce sia sul territorio in alcune città e attraverso la rete sia da corporate car sharing all’interno di aziende. La stessa Toyota Italia lo impiega al proprio interno con una flotta di 20 auto svolgendo dunque la duplice funzione di benefit aziendale, al pari della mensa e dei buoni pasto, e di strumento di welfare. E anche in questo modo il vantaggio per il singolo si trasforma in beneficio sociale.