Un meccanico al lavoro

Vecchie auto, ci sono gli aiuti per adeguarle. Convertendone 120 mila a benzina si abbattono 24 mila tonnellate di CO2

di Mattia Eccheli
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Fra i quasi 800 milioni di euro previsti dal Governo per incentivare il rinnovo del parco circolante italiano, uno dei più vecchi d'Europa, 10 sono destinati a sostenere la trasformazione a Gpl e metano di veicoli con motori omologati almeno Euro 4. Il provvedimento finanzia con 400 la conversione a Gpl e con 800 quella a metano a fronte di una spesa media rispettivamente attorno ai 1.500 e ai 1.700 euro, anche se ci possono essere grandi differenze tra regione e regione. I fondi sono disponibili fino alla fine dell'anno.vSi tratta di un'opzione che permette di allungare il ciclo di vita di diversi modelli e di renderli più “virtuosi” dal punto di vista ambientale.

La sola conversione di 120.000 auto condurrebbe a una riduzione di 24.000 tonnellate di emissioni di Co2, di 13 di Nox e 1,6 di polveri sottili. I numeri parlano chiaro. Il Gpl è un'alternativa valida dal punto di vista ambientale: la sua combustione produce il 53% di Nox in meno rispetto a quella di un motore a benzina e il 63% in meno rispetto a uno a gasolio. Per quanto riguarda il particolato la differenza è ancora più significativa: -81% rispetto al benzina e -92% rispetto al diesel. Anche il confronto sulla Co2 (-18 e -34%) e alle Pm 2.5 (-5,1 e -12,6%) è favorevole al Gpl, seppur in percentuali meno importanti.

Dopo aver sollecitato per anni i vari esecutivi ad adottare una simile misura, Assogasliquidi-Federchimica è stata ascoltata: «Non abbiamo mai smesso di segnalare alle istituzioni la necessità di sostenere il mercato delle trasformazioni credendo fortemente nell’utilità di questa iniziativa per i suoi risvolti ambientali, sociali ed economico-industriali», ha ricordato l'organizzazione di Confindustria. Per quanto riguarda il Gpl, ad esempio, l'Italia è fra i primi esportatori al mondo di componentistica: solo lungo la penisola (isola comprese) sono stati installati 28,5 milioni di bombole e 1,5 milioni di serbatoi. Il giro d'affari è vicino ai 200 milioni di euro l'anno (senza contare i 218 milioni di accise).

«Ringraziamo il ministero delle Imprese e del Made in Italy per aver inserito una misura incentivante nell’ecobonus – è scritto in comunicato di Assogasliquidi-Federchimica - I vantaggi di questo intervento saranno sia per i tanti consumatori che non possono permettersi l’acquisto di una nuova auto, nonostante gli incentivi per le nuove immatricolazioni, sia per l’industria italiana della componentistica e della distribuzione del Gpl che rappresentiamo e che è una eccellenza mondiale, sia infine per tutto l’indotto ossia le tantissime officine sparse in tutto il territorio nazionale».

Il gas per autotrazione è un comparto importante in Italia. La filiera del metano ha un indotto da 1,7 miliardi l'anno e vale un'occupazione superiore ai 25.000 addetti. Nel settore del Gpl per autotrazione lavorano invece più di 5.500 persone: Federchimica-Assogasliquidi parla anche di oltre 400 milioni di valore aggiunto. E poi c'è la componentistica: altri 1.400 posti, e ulteriori 25 e 91 milioni di versamenti e di valore aggiunto. La stessa rete distributiva è capillare e copre ogni regione: dalle 5 stazioni della Valle d'Aosta fino alle 520 del Veneto, ma ce ne sono anche 36 nel Molise, 399 in Campania, 449 nel Lazio e 505 in Emilia-Romagna oltre che 88 in Sardegna e 238 in Sicilia per un totale oltre 4.600 distributori, ossia in media uno ogni 661 auto a Gpl. E in futuro il gas petrolifero liquefatto sarà ancora più sostenibile perché a livello nazionale il comparto lavora allo sviluppo di una nuova miscela con componenti bio e rinnovabili e del diemetilene (bioGpl, bioDme, Gpl e dimetiletere rinnovabili da carbonio riciclato o come e-fuel).

L'utilizzo di queste soluzioni ridurrà l'impronta carbonica della risorsa fossile. L'obiettivo, informa Federchimica Assogasliquidi, è di arrivare al 2030 con un combustile prodotto con il 40% di componenti bio e rinnovabili. Gli investimenti per questa “operazione” sono stati stimati in circa 4 miliardi di euro. «Entro il 2050 otterremo un ulteriore taglio delle emissioni di Co2», era stato dal sodalizio, in occasione della “Lpg Week” che si era svolta in novembre a Roma. Alla metà del secolo le componenti sostenibili saranno addirittura l'80%, ricavati in parte anche dalla lavorazione dei rifiuti organici.

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Venerdì 24 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 06-06-2024 16:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA