Mitch Evans è il re dell'E-Prix di Roma- Ha vinto infatti 3 su sei round corsi sulle strade dell'Eur, sempre al volante di una Jaguar

Bird e Evans (Jaguar): «Il caldo metterà in crisi le gomme. Roma circuito bellissimo al quale dobbiamo molto»

di Nicola Desiderio
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Sam Bird e Mitch Evans non hanno dubbi: il nemico principale per l’E-Prix di Roma che si svolgerà oggi alle 15 sarà il caldo. «È assai probabile che le temperature alte mettano in crisi gli pneumatici – dicono all’unisono i due piloti del team Jaguar – costringendoli a lavorare in un a finestra poco favorevole. Non sarà facile, anche perché quest’anno le macchine sono molto più potenti ed già difficile scaricare a terra la coppia».

Da quest’anno infatti sono arrivate le nuove monoposto Gen3 che erogano in qualifica 350 kW e 250 kW in gara, quanto invece le precedenti Gen2 avevano a disposizione per la conquista del miglior posto in griglia. Anche gli pneumatici sono cambiati e, al posto dei Michelin, ci sono gli Hankook che hanno dimensioni e aderenza superiori, ma hanno comunque caratteristiche quasi stradali e sono di un solo tipo, senza modifiche né ai tasselli né alla mescola. Dunque non è possibile, come in altre discipline sportive optare per gomme più dure quando le temperature sono elevate e i piloti dovranno gestire al meglio le fasi finali della gara per non trovarsi con le scarpe sfondate nelle ultime fondamentali fasi finali della gara.

Contrariamente al passato, i piloti non sono preoccupati per le batterie e l’energia a disposizione. «Fino allo scorso anno – ricorda Bird che è un veterano della Formula E – bastava che le temperature si avvicinassero a 30 gradi per mettere in crisi la rigenerazione della batteria. Oggi non abbiamo più questo problema». È il segno tangibile del progresso fatto dalle batterie e dai sistemi di recupero dell’energia che oggi arrivano a fornire ben il 40% di tutta quella consumata in gara contro il 20% dello scorso anno. Questo grazie alla presenza di un motogeneratore anteriore, che può solo rallentare la vettura, e di altri innovazioni che hanno riguardato la struttura delle batteria, la chimica e infine il raffreddamento. Questo per le auto di serie vorrà dire autonomia meno influenzata dalle temperature esterne.

Nel frattempo i sistemi di previsione e simulazione da parte dei team sono diventati così sofisticati da permettere ai piloti di passare il traguardo pochi metri prima che la batteria esaurisca il proprio contenuto di energia. Il problema semmai è proprio questo: L’E-Prix di Roma solitamente è stata corso ad aprile con condizioni climatiche ben diverse e mancano quei dati che permetterebbero di preparare al meglio la strategia di gara. «Siamo abituati a venire qui e trovare temperature ben diverse e questo sicuramente ci mette un po’ in difficoltà – sottolinea Evans – ma sono sicuro che l’esperienza del team anche in circuiti dove fa molto caldo ci permetterà di mettere a punto la strategia migliore».

L’aspettativa è ovviamente piuttosto alta. A Roma la Jaguar ha vinto il suo primo E-Prix, Sam Bird è stato il primo trionfatore a Roma nel 2018 ed Evans è l’autentico mattatore dell’EUR avendo vinto ben tre dei sei round disputati nella Capitale. «Roma per me è speciale e questo è sicuramente uno dei tre circuiti più belli di sempre della Formula E. Lo trovo divertente, sfidante ma proprio per questo straordinario». Mitch Evans fa il modesto, quasi non sapesse dire come ha fatto a vincere metà delle edizioni capitoline. «Perché mi piace così tanto? Non lo so. Evidentemente qui riesco ad esprimere al meglio le mie doti e, nonostante il tracciato sia piuttosto stretto, riesco a spingere sempre forte. Anche per questo è sicuramente uno dei circuiti più belli della Formula E».

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Sabato 15 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 12-08-2023 21:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA