Evans (Jaguar) a Roma si è già imposto tre volte

FE, tutti "contro" Evans (Jaguar), che a Roma si è già imposto tre volte. Tutti i vincitori degli EPrix capitolini sono al via

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

ROMA – All'Eur c'è un favorito d'obbligo: è Mitch Evans (Jaguar Tcs), che ha vinto tre dei sei ePrix che si sono corsi a Roma (inclusi i due della passata stagione) e che vanta anche un terzo posto. Il circuito cittadino capitolino gli piace e si adatta evidentemente alle sue caratteristiche perché in nessun'altra pista un pilota ha dominato in maniera così evidente, tra l'altro con la stessa macchina. Con i suoi 122 punti Evans è ancora in corsa per il mondiale e potrebbe recriminare non poco per le due volte in cui il compagno di squadra Sam Bird lo ha centrato e eliminato dalla gara.

Roma potrebbe rilanciare le sue quotazioni, ma sia il connazionale neozelandese Nick Cassidy (secondo assoluto con la stessa monoposto che la casa di Coventry fornisce ala Envision) sia Jake Dennis, il britannico della Avalanche Andretti che guida in mondiale a quota 154 (appena una lunghezza di margine) con il bolide 99x electric che gli passa la Porsche, hanno dimostrato di saper andar forte nelle condizioni più disparate. Dennis in questo campionato ha addirittura 8 podi (gli ultimi 5 sono consecutivi) in 12 ePrix. Il terzo della classifica iridata è Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), che come Cassidy ha vinto tre gare, e che è molto continuo (una sola gare senza punti), ma dopo Portland viaggia a 16 punti dalla vetta.

Difficile prevedere il tipo di gara di Roma, articolata su un vero circuito e anche piuttosto lungo (quasi 3,4 chilometri) con 19 cambi di direzione, incluso il “tornante” (curva 15) in cui è stato posizionato l'Attack Mode, che i piloti sono obbligatoriamente chiamati ad attivare due volte nel corso degli ePrix di sabato (25 giri da percorrere) e domenica (uno in meno, per costringere i "muretti" a correggere le strategie), la cui partenza è prevista sempre poco dopo le 15. Significa che esiste la possibilità di ricaricare la batteria: oltre le metà dell'energia necessaria per completare la gara va rigenerata in corsa.

Anche gli altri vincitori di Roma sono al via. Si tratta dello stesso Bird, che aveva trionfato nella prima edizione, di Jean-Eric Vergne (Ds Penske), uno dei piloti più esperti in griglia, e del campione del mondo in carica, Stoffel Vandoorne (Ds Penske). Robin Frijns (Abt Cupra) è riuscito a salire un paio di volte sul podio, ma con una macchina differente da quella che impiega quest'anno. L'Italia che la scorsa stagione aveva – inutilmente – tifato per Antonio Giovinazzi (che però ha trionfato un mese fa con Ferrari nell'edizione del centenario della 24h di Le Mans), in questa può sbracciarsi per Maserati, il primo marchio italiano a correre in Formula E.

Con la Tipo Folgore, nelle ultime tre gare Maximilian Günther ha messo assieme 54 punti: solo Dennis ha fatto meglio di lui. Il tedesco è attualmente fra i piloti più in forma e quella di Roma è una delle sue tre corse “domestiche”: a Berlino perché è la capitale del suo paese, a Monaco perché è dove si trova la scuderia e a Roma perché Maserati è italiana. Lo stesso compagno di squadra Edoardo Mortara è italiano: corre con licenza elvetica, ma viaggia con il passaporto nazionale.

  • condividi l'articolo
Giovedì 13 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 14-07-2023 20:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA