Meraviglie Panamera: la famiglia si allarga con la Turbo S E-Hybrid e la GTS
FE, caotico avvio per la Stagione 11, nuovo ordine d'arrivo 2 ore dopo la gara. Penalità a Nato (Nissan), Vandoorne (Maserati) nella Top 10
FE, ultimo in griglia, primo all'arrivo, l'incredibile rimonta di Evans (Jaguar) a San Paolo
Praga Bohema, arriva la prima hypercar della Repubblica Ceca con il V6 della Nissan GT-R
Zenvo prosegue sviluppo hypercar Aurora. Debutto con V12 quadriturbo 6.6 al Goodwood Festival 2025
WEC: Hypercar in pista fino al 2029, per la prossima stagione novità per la qualifica delle LMGT3
Da oltre 70 anni Porsche ha legato indissolubilmente la sua storia con quella della 24 Ore di Le Mans. Era il 1951 quando la Casa tedesca partecipò per la prima volta alla maratona de la Sarthe: la 356 SL guidata da Auguste Veuillet ed Edmond Mouche vinse al debutto la categoria fino a 1.000 cm³. La scintilla, però, rischiava di affievolirsi, così vincente tra le GT Porsche non era ancora riuscita a conquistare una vittoria assoluta. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, a 20 anni dalla sua prima partecipazione, il costruttore tedesco riuscì finalmente a rompere la maledizione. Proprio sotto gli occhi di Ferdinand Porsche, chiamato a dare il via all’edizione del 1970, ci fu un dominio della Casa di Stoccarda. Porsche, non solo tagliò per prima il traguardo con l’avveniristica 917 K guidata da Hans Hermann e Richard Attwood ma, conquistò una spettacolare tripletta, oltre a vincere in tutte le classi. Da quel 14 giugno 1970 Porsche non si è più fermata.
Col passare degli anni e con il susseguirsi dei cambi regolamentari, la Casa tedesca è stata una presenza costante a Le Mans, tanto da essere il costruttore che ha conquistato più vittorie assolute: ben 19, di cui 2 ottenute come motorista. Un cammino ricco di trionfi fino ad arrivare al 2017, in occasione dell’ultima uscita della 919 Hybrid LMP1 portata al successo da Bamber, Hartley e Bernhard. Dopo sei anni di assenza, Porsche è tornata nel 2023 nella classe regina dell’Endurance con la 963 LMDh. Realizzato sul telaio Multimatic, il prototipo tedesco è spinto dal propulsore 4.6 litri bi-turbo V8 derivato dalla Porsche 918 Spyder. Come da regolamento, la LMDh adotta un sistema ibrido composto da un motore elettrico Bosch, che agisce solamente sulle ruote posteriori, e dalla batteria Williams, il tutto associato al cambio Xtrac a 7 rapporti per un totale di 670 cv.
La scelta di costruire una LMDh non è stata casuale, infatti Porsche ha potuto prendere parte, già dallo scorso anno, sia al FIA WEC che alla serie americana IMSA. Un doppio impegno che ha velocizzato lo sviluppo della 963 direttamente in condizioni di gara. Portate al debutto nella 24 Ore di Daytona 2023 dal team di Roger Penske, squadra ufficiale Porsche, le LMDh tedesche si sono rivelate subito veloci ma ancora acerbe sul piano dell’affidabilità. Lo sviluppo è quindi proseguito incessante nel corso della stagione e i risultati non sono mancati con tre affermazioni in IMSA. Forte di quanto appreso nel primo anno, Porsche si è quindi presentata ai nastri di partenza della stagione 2024 più agguerrita che mai. A distanza di soli 12 mesi dall’esordio, la 963 LMDh ha trionfato nella 24 Ore di Daytona con Nasr, Cameron, Campbell e Newgarden.
La striscia vincente è proseguita anche nel Mondiale Endurance. Porsche ha centrato una clamorosa tripletta nella 1812 km del Qatar, gara di apertura del WEC. Sul circuito di Lusail le 963 LMDh sono state le Hypercar più veloci e regolari siglando, dapprima la pole con Campbell, e poi il successo con il l’equipaggio Estre, Vanthoor e Lotterer. Il terzetto del Penske Motorsport è stato scortato dalla Porsche del team Jota di Illot, Stevens e Nato e dalla 963 LMDh ufficiale di Campbell, Makowiecki e Christensen. Sebbene dietro alla Toyota, entrambe le Porsche del Penske Motorsport si sono confermate a podio anche nella 6 Ore di Imola. Infine a Spa-Francorchamps, gara di preparazione per la 24 Ore di Le Mans, il costruttore tedesco ha nuovamente monopolizzato le prime due posizioni con Stevens e Illot che hanno portato al successo il team Jota diventando così la prima squadra privata a vincere l’assoluto nell’era delle Hypercar nel WEC.
In testa alla classifica costruttori, Porsche si presenta a Le Mans tra i favoriti. Oltre a poter contare su una vettura competitiva, il costruttore tedesco avrà dalla sua anche la superiorità numerica con ben sei 963 LMDh suddivise equamente tra il team ufficiale e le due squadre private Jota e Proton Competition. Il Penske Motorsport, oltre ai due equipaggi che affrontano l’intera stagione, si affiderà al terzetto composto da Nasr, Jaminet e Tandy, con quest’ultimo che proverà a bissare il successo ottenuto con la 919 Hybrid LMP1 nel 2015. Reduce dal successo della 6 Ore di Spa, il team Jota tenterà il colpaccio potendo contare su Illot, Stevens e Nato oltre al terzetto formato dall’ex iridato F1 Button, Rasmussen e Hanson. Infine il Proton Competition schiererà una 963 LMDh per Neel Jani, Harry Tincknell e Julien Andlauer. Dopo la sconfitta dello scorso anno, Porsche è pronta a rifarsi puntando, senza mezzi termini, a salire per la 20ª volta sul gradino più alto di Le Mans.