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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Corrida catalana: Vettel fa il duro, Hamilton vince

Corrida e spettacolo a Barcellona. Sorpassi, contatti, ruotate, ma alla fine nessuna polemica e un gran premio entusiasmante che ha mandato in delirio il folto pubblico. Come quasi sempre è avvenuto quest’anno, c’è stata battaglia dal semaforo alla bandiera a scacchi. Alla fine la spuntata un sontuoso Lewis Hamilton su una Mercedes in crescendo di forma, ma Sebastian Vettel, ancora una volta formidabile, ha confermato che la Ferrari 2017 è una monoposto vincente e può combattere l’intera stagione per il titolo mondiale lontano da Maranello da un decennio. Ormai la corazzata italiana e quella tedesca sono su un piano di parità a livello altissimo e dispongono di due prime guide da favola che in questo momento hanno anche grande feeling e rispetto fra loro.

A fare la differenza sono quindi i dettagli, le circostanze, il tipo di pista se non addirittura gli episodi. A conferma di ciò al via è avvenuto l’esatto opposto di quanto accaduto due settimane prima in Russia: la Rossa è partita meglio della Grigia e con un autoritario sorpasso il tedesco del Cavallino ha scavalcato il britannico di Stoccarda. Passati i primi due si è scatenato il patatrac che ha coinvolto tre protagonisti assoluti. Con il nuovo corso della Formula 1 più indirizzato allo show i commissari non sono intervenuti ed è giusto così perché è stato un normale incidente di gara del quale non serve individuare i colpevoli. Il più innocente, questa volta, è sicuramente Verstappen che era all’esterno ed è stato colpito da dietro da Raikkonen a sua volta toccato nel posteriore da Bottas.

Utilizzando il metro del vecchio regime meno garantista, si potrebbe dire che Kimi ha stretto un po’ troppo Valtteri il quale, essendo all’intero, non poteva certo sparire. La gara per il baby olandese e l’esperto scandinavo e finita lì, mentre il finlandese della Mercedes ha potuto proseguire al terzo posto fino alla resa della sua power unit. La sfida, comunque, era e sarebbe in ogni caso stata da un’altra parte, nella lotta ravvicinata fra Sebastian e Lewis che in Spagna sono sembrati di un altro pianeta. Il tedesco ha sfruttato l’eccellente scatto ed ha iniziato a costruire un po’ di margine, il britannico non si è perso d’animo e dopo nemmeno dieci giri ha iniziato a recuperare.

A questo punto il “virtual garage” di Maranello e il muretto dei box Ferrari hanno deciso di allontanarsi dalla strategia ideale per le due soste (prevedeva il primo stop un po’ più avanti) perché audacia e coraggio finora avevano sempre pagato. In questa occasione, invece, a trarne beneficio potrebbero essere stati i rivali. Seb si è fermato al 14° giro e ha montato di nuovo le soft, Lewis ha tirato avanti fino al 21° (come da programma) ed è ripartito con le medie. La Ferrari avrebbe dovuto allungare, ma si è trovata davanti l’altra Stella con le gomme usurate e Vettel ha perso diversi secondi dietro Bottas prima di superarlo con un sorpasso epocale mettendo due ruote sull’erba a 300 all’ora.

Poi è scattata la virtual safety car per un contatto Massa-Vandoorne ed è stata la Mercedes a richiamare Lewis in anticipo montandogli le soft per andare fino in fondo (mancavano 30 giri). La Ferrari ha risposto il giro dopo quando la gara era già ripartita e Seb è stato costretto ed utilizzare le meno rapide medie. Quando il tedesco ha ripreso la pista i due galletti si sono toccati alla prima curva; Seb ha conservato il comando ma, con pneumatici migliori, l’ala mobile e una super power unit, il sorpasso decisivo è arrivato dopo qualche giro. Primo podio per Ricciardo finito però quasi doppiato, eccellente gara delle Force India finite al 4° e 5° posto con Perez davanti ad Ocon.

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Giovedì 18 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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