La sede Fca ad Auburn Hills

Germania invia i dati di Fca a Bruxelles e Roma. L'azienda: è tutto conforme

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BERLINO - Il ministero dei Trasporti tedesco ha inviato a Bruxelles e all'autorità italiana di omologazione delle auto i risultati delle misurazioni su un modello di auto Fiat. È quanto scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, in un articolo pubblicato oggi dal titolo «Il dieselgate diventa un caso politico». «Fiat si è rifiutata di fornire la propria versione davanti alla nostra commissione di indagine - scrive la Faz riportando una dichiarazione del ministero di Berlino - ora i risultati delle nostre misurazioni verranno spediti dall'autorità di omologazione (Kba) alla commissione Ue e ai tecnici dell'autorità di omologazione italiana». All'Italia, prosegue la nota del ministero, Berlino chiede «di valutare i dati e prendere conseguenti misure».  Il modello coinvolto, sempre secondo il quotidiano tedesco, sarebbe la Fiat 500 X. Fca la scorsa settimana non si era presentata al ministero tedesco che l'aveva convocata.

"I veicoli Fca sono pienamente conformi alle normative Ue sulle emissioni in vigore". Così Fca, che non commenta le speculazioni apparse in questi giorni sulla stampa tedesca, ma ribadisce quanto già affermato sul tema negli ultimi mesi. Sulla vicenda è intervenuto nei giorni scorsi il ministro Graziano Delrio, che ha inviato al ministro tedesco Dobrindt una lettera sul controllo delle emissioni in cui precisava che il confronto sulle emissioni dei veicoli Fca deve avvenire tramite le due autorità di omologazione nazionali.

Nella lettera Delrio afferma che c'è la "piena e completa disponibilità del costruttore Fca", i cui modelli sono omologati in Italia, nel fornire all'Autorità competente "una serie di informazioni in merito alle proprie strategie di controllo delle emissioni".

Il ministro Delrio ha aggiunto che si tratta, quindi, "di avviare un dialogo ufficiale tra le nostre Autorità di omologazione", per l'Italia il Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti e per la Germania il KBA, che è l'autorità competente, "così come previsto dalla direttiva quadro 2007/46/CE, invece che proseguire nell'interlocuzione diretta con il costruttore". Il Ministero ha confermato quindi che il confronto deve avvenire tramite le due autorità competenti di omologazione.
 

 

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Lunedì 23 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 24-05-2016 19:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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