L'Alfa Romeo 4C in una delle mitiche curve del Nurburgring

Alfa Romeo, la 4C vola al Nurburgring:
stesso tempo di Audi R8 e BMW M3

di Sergio Troise
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NAPOLI - Quando l’Alfa Romeo ha deliberato la tanto attesa 4C, supercar in formato tascabile, si è imposta alcune regole fondamentali: deve avere prestazioni da supercar (258 km/h, 0-100 in 4,5 secondi), ma non necessariamente un supermotore di alta clindrata; piuttosto deve essere leggera, agile e attaccata alla strada. Il 4 cilindri 1750 turbo da 240 cavalli, la monoscocca in fibra di carbonio (appena 64 kg), il buon rapporto peso/potenza (meno di 4 Kg/cv), l’equilibrio dei carichi (40% all’anteriore, 60% al posteriore), il lavoro delle sospensioni e un’aerodinamica spinta hanno partorito il piccolo grande capolavoro. Ma per completare l’opera era necessario calzare le scarpe giuste.

Ci ha pensato Pirelli, con una fornitura di pneumatici ad hoc, che ha consentito alla 4C di ottenere una eccezionale prestazione sulla pista della Nordshleife, al Nurburgring, meglio nota come l’”inferno verde” (si snoda tra i fitti boschi dell’Eifel). Qui la piccola supercar del Biscione, affidata alla guida di Horst von Saurma, pilota, giornalista e grande conoscitore della pista tedesca, ha girato in 8’04”, un tempo al vertice delle vetture con potenza al di sotto dei 250 cv e allineato a quello delle sportive con potenze e prezzi ben superiori. Più in dettaglio, non è un record assoluto, ma è il medesimo registrato nel 2007 dalla Audi R8 e dalla BMW M3, entrambe dotate di motori V8! A titolo di pura curiosità, va ricordato invece che la Porsche Cayman S, da qualcuno indicata come “rivale diretta” della 4C, ha girato in 7’55”, appena 9 secondi meglio, ma con un motore 6 cilindri da 325 cavalli.

Il circuito tedesco (20,832 chilometri) è caratterizzato da una particolare conformazione che alterna curve lente a curve veloci, rettilinei a saliscendi, che lo rendono il banco di prova più qualificato del mondo per stabilire la validità di un progetto. Qui la precisione negli ingressi in curva, la capacità di resistenza alle spinte laterali, l’efficacia del grip in accelerazione e reazioni composte in frenata sono fondamentali per ottenere il massimo. Ebbene, in questo groviglio di insidie e di attentati alla stabilità, Pirelli ha calzato la 4C con i PZero Trofeo, la versione più sportiva della linea PZero. Sono pneumatici racing in grado di assicurare il massimo di aderenza senza compromettere la scorrevolezza. E il risultato è arrivato.

Sviluppati a tempo di record, questi pneumatici hi-performance hanno richiesto meno di un anno di lavoro congiunto tra gli ingegneri della Bicocca e quelli dell’Alfa Romeo. Una collaborazione che richiama i tempi gloriosi della 159 di Manuel Fangio, vittoriosa in Formula 1 negli anni 50. Allora, però, non c’erano i simulatori, che i progettisti hanno invece utilizzato intensamente per varare queste “calzature” speciali, senza dire delle prove svolte anche sulla pista d’alta velocità di Nardò, sulla storica pista dell’Alfa a Balocco e al centro prove della Pirelli, a Vizzola Ticino, dove è stata testata in particolare la tenuta sul bagnato.

I PZero marchiati AR nascono con due diverse taglie: da 17 pollici anteriore e 18 posteriore, oppure da 18/19. Questi ultimi sono enfatizzati nella versione “AR Racing”, ritenuta ottimale anche per l’utilizzo più esasperato, tra i cordoli di un circuito. Vale la pena ricordare, comunque, che la 4C è sì un’auto capace di esaltarsi in pista, ma può adattarsi anche ad un uso stradale, come auto di tutti i giorni. Per questo Alfa Romeo e Pirelli hanno collaudato le gomme per la 4C anche nelle condizioni più diverse, in ogni parte del mondo: dai -35° in Svezia ai +40° di Abu Dhabi, dai deserti dell’Arizona alle pendici dell’Etna.

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Sabato 19 Ottobre 2013 - Ultimo aggiornamento: 04-11-2013 20:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA