La Yamaha FJR 1300, un mix perfetto fra alte prestazioni e comfort da turismo

La regina delle Sport Touring si rinnova:
Yamaha FJR 1300 si spinge più in alto

di Lorenzo Baroni
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MILANO - La Yamaha FJR1300 rappresenta la vera capostipite di tutte le moto sport Touring attuali, una moto che per prima ha saputo coniugare in un unico mezzo le doti velocistiche di una sportiva al comfort e alla protezione aerodinamica di una Touring.
Per il 2013 la sport tourer dei tre diapason si arricchisce di alcune soluzioni strettamente derivate dalle moto supersportive, come lo YCCT e il D-Mode uniti alla iniezione diretta e a un sistema di controllo della trazione TCS. Rivista anche nell’estetica offrendo ai motociclisti un design più aggressivo, un controllo superiore del motore e della ciclistica ed un significativo aumento del comfort globale. In termini di novità la FJR associa al suo ottimo cambio robotizzato semi automatico, una nuova tecnologia per le sospensioni, per la prima volta su una Yamaha di serie, infatti, è possibile installare un avanzatissimo sistema di sospensioni a regolazione elettronica, oltre alla nuova generazione del cambio servo assistito. Queste due novità saranno disponibili solo a marzo 2013 mentre già dal mese di ottobre la versione manuale è presente dai concessionari ad un prezzo di 19.690 € chiavi in mano.

La tecnica.
Per quanto riguarda il sistema di alimentazione la nuova FJR 1300 adotta la tecnologia dell’YCC-T, Yamaha Chip Controlled Throttle, che analizza l’intervento del pilota sull’acceleratore, trasmette i dati relativi alla centralina (ECU). La centralina calcola l’apertura ideale dei corpi farfallati, per adeguarsi alle condizioni di guida. I servomotori regolano l’apertura dei corpi farfallati e garantiscono il passaggio dell’esatta quantità d’aria, per garantire caratteristiche d’erogazione ottimali. Il nuovo sistema YCC-T garantisce una risposta più dolce dell’acceleratore, ma ha anche permesso una migliore sfruttabilità dello stesso grazie all’incremento della potenza massima di 2,0 KW. L’altra novità sul sistema di iniezione riguarda la presenza della iniezione diretta del camburante nella testa, anche questo ha contribuito al miglioramento della potenza e soprattutto dell’allungo dopo gli 8.000 giri al minuto. Sempre dai modelli più sportivi arriva anche lo Yamaha D-Mode, che regala al motore due diverse mappature identificate con le lettere “T” e “S”, e si aziona con un pulsante sulla manopola destra. Nella modalità “T” l’erogazione è più dolce ed adatta alla guida in città e nei percorsi turistici più lunghi. Per una guida maggiormente sportiva basta selezionare la modalità “S”, che rende l’erogazione maggiormente aggressiva e permette al pilota di esplorare tutto il potenziale del motore da 1.298 cc con 4 cilindri in linea. Un’altra importante innovazione è l’adozione del nuovo sistema di controllo della trazione TCS (Traction Control System). L’elettronica del sistema impiega sensori che rilevano lo slittamento della ruota posteriore, e non appena questa perde trazione TCS regola la fasatura d’accensione, il volume dell’iniezione elettronica e l’apertura dei corpi farfallati, per diminuire temporaneamente la coppia ed assicurare il mantenimento della trazione. Il sistema può essere disinserito tenendo premuto per 5 secondi a moto ferma il tasto in alto a sinistra presente sul cruscotto. Per aumentare il comfort di pilota e passeggero, sono state apportate importanti modifiche alla forcella con steli da 48mm. Per rendere la forcella più reattiva la rigidità della molla è stata modificata come altri componenti dell’idraulica per un azione più morbida e progressiva su tutta la corsa di 135mm. Sulla versione AS automatica che arriverà a marzo invece la forcella anteriore è di tipo a steli rovesciati e può essere accoppiata ad un sistema di sospensioni elettroniche di tipo adattivo.

L'estetica. Dal punto di vista estetico il cupolino della nuova FJR è stato largamente ridisegnato, per regalare alla moto un aspetto più attuale ed un carattere più aggressivo, e contemporaneamente offre al pilota maggiore protezione. Anche il parabrezza regolabile elettricamente è stato notevolmente modificato rispetto al passato, il suo disegno è stato modificato per diminuire le turbolenze, sono state variate anche le prese d’aria d’ingresso e d’uscita dell’aria. Il parabrezza può essere regolato elettricamente a una velocità doppia rispetto alla versione precedente. Un doppio faro dal profilo spigoloso che regala alla sport tourer Yamaha un aspetto più muscoloso e dinamico, ed è caratterizzato da una linea formata da sei led che sembrano sottolineare lo “sguardo” più cattivo delle FJR, movimentando le linee del frontale. La nuova strumentazione è divisa in tre quadranti, con al centro il tachimetro digitale che è affiancato, a sinistra dal contagiri analogico, e a destra da un display LCD a matrice di punti. Il display può essere personalizzato secondo le esigenze del pilota, e su FJR 1300AS la strumentazione comprende una visualizzazione della regolazione elettronica delle sospensioni. Sulla nuova FJR debutta anche un utile sistema di Cruise Control che funziona solo in 3a, 4a e 5a marcia, tra gli 80 km/h e i 180 km/h, e si aziona agendo su due pulsanti collocati sul lato sinistro del manubrio. La velocità di crociera può essere aumentata o diminuita di 2 km/h con un singolo tocco del pulsante. Per variazioni di velocità maggiori è semplicemente necessario mantenere la pressione sul pulsante più a lungo. Non appena entrano in azione freni, frizione o acceleratore, il cruise-control viene automaticamente disinserito.

In sella. La cosa più bella di guidare una moto di questo tipo è il piacere che sa regalare su strade tortuose e molto guidate, insospettabilmente agile e efficace riesce facilmente a tenere il passo di una potente moto sportiva in più di una occasione. Del resto la FJR ha letteralmente inventato il segmento delle Sport Touring, grazie al suo telaio rigido e preciso e alla sua guida dinamica e professionale come veramente poche turistiche possono oggi vantare. Perché la FJR punta tutto sulla guidabilità, su un peso relativamente contenuto e sulla sua capacità di danzare tra le curve con efficacia e una leggiadria semplicemente invidiabile rispetto alla diretta concorrenza. Il suo segreto passa attraverso un ottimo bilanciamento dei pesi, un telaio razionale e ben realizzato che lascia lavorare al meglio le sospensioni e trasferisce a terra tutti i cavalli anche nelle marce più basse o con la moto molto piegata. Ottimi gli angoli di piega grazie a un cavalletto centrale molto aderente e rialzato e a pedane che si mantengono molto distanti da terra. Impeccabile anche il comportamento dei pneumatici di primo equipaggiamento, i Metzeler Sportec M5 infatti garantiscono un grande grip unito ad una rapidità di riscaldamento, il tutto unito a una buona aderenza anche su superfici bagnate o a bassa aderenza.
Tendenzialmente morbide, le sospensioni originali mostrano una taratura soffice, nata per offrire il massimo comfort ma sensibile ai fenomeni di beccheggio soprattutto nelle staccate più deciso, per i più esigenti e gli amanti della guida sportiva si può intervenire facilmente sulle regolazioni indurendo la compressione della forcella e il precarico del mono posteriore. Operazioni piuttosto semplici e immediate grazie al comodo registro posto sulla testa dello stelo di destra e alla leva del mono posta subito sopra la pedana del guidatore.

Il motore spinge sempre. Buona anche la frenata, dotata di serie di sistema ABS, mentre il motore si dimostra più pronto e reattivo rispetto alla precedente versione. Ai bassi risponde rapidamente ai movimenti dell’acceleratore e in uscita di curva spinge veramente forte già a partire dai 4.000 giri, soprattutto se si inserisce la modalità Sport che offre già grandi prestazioni ad aperture dell’acceleratore di circa il 50%. Ma per apprezzare gli interventi più importanti sul motore bisogna farlo lavorare agli alti regimi, quì mostra un allungo verso la zona rossa decisamente sconosciuto al modello precedente a tutto vantaggio della sfruttabilità del motore e della possibilità di usare una marcia in meno per raccordare due curve in successione. A beneficianre è anche la velocità massima che migliora di oltre 15km/h attestandosi intorno ai 245km/h effettivi. Il comfort di guida si attesta si livelli molto elevati, mentre arriva un sistema di gestione delle funzioni principali molto evoluto e tecnologico. Tutto viene comandato dal blocchetto sinistro, quì troviamo un tasto menù posto dove di solito c’è il pulsante per il lampeggio. Grazie a questo pulsante si può scegliere se i due tasti posti sulla parte alta del blocchetto devono comandare il parabrezza o le manopole riscaldate, o ancora si possono modificare il tipo di informazioni fornite da cruscotto. Più in basso sul blocchetto troviamo invece il sistema di regolazione della velocità con il cruise control. Questo viene “armato” da un ulteriore tasto posto nella parte più bassa e più vicina al manubrio, subito di fianco al pulsante del clacson, insomma serve un minimo di apprendistato per utilizzare al meglio tutte le funzioni della FJR, ma dopo poco tempo tutto diventa più automatico e naturale. Comoda e ben imbottita anche la sella, sia del guidatore del passeggero, mentre sembra ben studiata anche la posizione della valige, molto aderenti alla moto non penalizzano l’uso in città mantenendo un ingombro trasversale relativamente contenuto. Ottima infine la protezione aerodinamica fornita dal nuovo parabrezza, più rapido nei suoi movimenti grazie al nuovo cinematismo e a un diverso motore elettrico, rivisto anche nella forma e nelle dimensioni per assicurare una copertura più efficace dal flusso d’aria che investe il pilota.

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Sabato 22 Dicembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 28-02-2013 17:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA