Juan Manuel Fangio alla guida della Ferrari 290MM del 1956 (foto Sotheby's)

Ferrari 290MM, battuta all'asta per 28 milioni di dollari quella guidata da Fangio nel 1956

di Giacomo Perra
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Se non è un record, poco ci manca. Una Ferrari 290MM guidata dal mitico Juan Manuel Fangio, uno dei quattro modelli esistenti al mondo, è stata venduta all’asta a New York per l’incredibile cifra di 28 milioni di dollari. Ad accaparrarsela, a fronte di una richiesta iniziale oscillante tra i 28 e i 32 milioni, un misterioso e ricchissimo compratore, che ha sfiorato la vetta del primato in fatto di affari automobilistici: prima del suo costosissimo regalo, infatti, in cima c’è solo la 250 GTO Berlinetta - parliamo sempre naturalmente di un prodotto made in Maranello - battuta nel 2014 per circa 38 milioni.
 

Pezzo pregiato di una collezione chiamata Driver by disruption , la vettura del leggendario pilota argentino, scomparso nel 1995 con cinque titoli di campione del mondo di Formula Uno all’attivo tra il 1951 e il 1957, è stata ceduta da Sotheby’s, che è riuscita anche a piazzare, per la cifra di 1,7 milioni, la Porsche 356C Cabriolet in cui salì a bordo la cantante Janis Joplin.

Costruita nel 1956, la fuoriserie di Fangio, in queste ore balzato agli onori delle cronache anche per la decisione di un giudice di Mar Del Plata, che ha confermato ufficialmente il legame biologico esistente tra il defunto asso e suo figlio Oscar Espinoza, fu utilizzata dal corridore nella Mille Miglia di quello stesso anno, competizione in cui si classificò quarto. Dodici mesi più tardi, l’auto, su cui sfrecciarono a tutta velocità altri miti dell’automobilismo quali Phil Hill, Alfonso de Portago e Peter Collins, in ottime condizioni e senza neanche un graffio, passò nelle mani dell’architetto americano Temple Buell, collezionista di Ferrari nonché amico del grande Enzo che la dipinse di blu e bianco.

Poco tempo e qualche altra vendita dopo, ripristinato il suo classico colore rosso, la macchina fu acquistata da un altro innamorato del Cavallino, il francese Pierre Bardion, che la tenne con sé per 34 anni.

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Venerdì 11 Dicembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 31-12-2015 12:37