La nuova Porsche Carrera 911 T

Carrera 911 T, l'ultima generazione dell'ennesima variante della mitica sportiva Porsche

di Sergio Troise
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Arriverà a maggio nelle concessionarie la nuova Porsche Carrera 911 T, ennesima variante della mitica sportiva tedesca, forse l’unica auto al mondo titolare dell’elisir di lunga vita, e dunque capace di aggiornarsi in continuazione senza mai apparire invecchiata. La T, com’è noto, sta per Touring, denominazione che trae origine dall’omologazione della prima 911 T come auto da turismo, nel 1968. Negli anni a seguire la denominazione è stata attribuita anche ad altri modelli più recenti, come Cayman, Boxster, Macan. Oggi è il turno della 911 Carrera di ultima generazione, che va a collocarsi tra la 911 Carrera S e la 911 Carrera “normale”, con la quale condivide il motore biturbo 6 cilindri contrapposti 3.0 litri da 385 cv/450 Nm collocato al posteriore, trascurando tout court opzioni moderniste come il ricorso alla tecnologia ibrida.

Esternamente l’auto esibisce l’inconfondibile silhouette della 911, con il cofano piatto e allungato, il parabrezza inclinato e la linea del tetto che scende dolcemente verso il posteriore. Ma la nuova arrivata si distingue per alcune peculiarità dedicate ai più irriducibili appassionati della guida sportiva più tradizionale, in testa i nostalgici del cambio manuale, che in questo caso viene fornito di serie, a sette marce, mentre il più moderno PDK automatico a otto rapporti viene proposto solo come optional.

Altra caratteristica esclusiva della nuova 911 Carrera T è il peso ridotto a 1.470 kg, ovvero il più basso della gamma 911, con un risparmio di 35 kg. rispetto alla Carrera con cambio PDK a otto marce. La riduzione di peso è stata ottenuta anche lavorando di fino sui materiali fonoassorbenti, sui vetri, sulla batteria e, soprattutto, sull’eliminazione dei sedili posteriori. A meno che non si faccia ricorso alla lista degli optional a pagamento, la nuova 911 Carrera T è dunque un’auto a due posti, come si conviene a una “vera” sportiva. Un’auto – vale la pena sottolinearlo – in grado di assicurare accelerazione sullo 0-100 in 4,5 secondi e una velocità massima (ove consentito) di 291 km/h.

La casa tedesca assicura che “il motore, il cambio, il telaio, i freni e tutti i sistemi di regolazione sono configurati per ottenere il meglio”. Del resto ogni 911 ha fondamentalmente lo stesso obiettivo: la guida. La più sportiva possibile. Di conseguenza chi si mette al volante, com’è facile immaginare, non presterà troppa attenzione ai consumi, che nel ciclo misto (WLTP) consentono comunque di percorrere 100 km con 10,3/10,9 litri di benzina, con emissioni di CO2 tra 247 e 233 gr/km.

Tra le caratteristiche specifiche della Carrera T spicca l’impianto di scarico sportivo con finitura in nero lucido in grado di assicurare una notevole risonanza e un intenso sound. Sulla coda, in posizione centrale, si fa notare un silenziatore con terminali di scarico neri, disposti a sinistra e a destra della targa. I cerchi ruota in grigio titanio vanno dai 20 pollici all’anteriore ai 21 al posteriore, con pneumatici 245/35 e 305/30. Altri dettagli riconoscibili, come i nuovi loghi, sono presenti sulle portiere e sugli specchietti retrovisori, mentre sul cofano posteriore spiccano i profili decorativi della griglia e la scritta con l’indicazione del modello, che può recitare, a scelta del cliente, solo “911” o “911 Carrera T”. Si fa notare, inoltre, il parabrezza con una sfumatura grigia nella sezione superiore.

Estetica e dettagli a parte, il comportamento dinamico è degno di una sportiva autentica, come s’addice a una Porsche. A ciò contribuisce, motore a parte, il Torque Vectoring con differenziale posteriore autobloccante (lo stesso già utilizzato sulla Carrera S): un’”arma” in più per assecondare la passione per la guida, magari in un track-day in pista.

Proprio per i clienti più interessati ai contenuti e all’immagine racing, a Stoccarda sono state deliberate alcune modifiche come l’asse posteriore sterzante (optional), che normalmente viene riservato ai modelli dalla Carrera S in su. E’ di serie il pacchetto Sport Chrono, con sospensioni ribassate di 10 mm dotate del PASM (Porsche Active Suspension Management), sistema elettronico applicato agli ammortizzatori che regola in modo attivo e costante la forza di smorzamento in funzione delle condizioni della strada e del tipo di guida per ogni singola ruota. In pratica un modo per rendere il comportamento dell’auto più neutrale e bilanciato, assicurando una dinamica di marcia elevata, ma anche maggior comfort e maggiore sicurezza.

Nel discorso – giusto ricordarlo – rientra anche il PDCC (Porsche Dynamic Chassis Control), sistema per la stabilizzazione antirollio che riduce al minimo l’inclinazione laterale dell’auto in caso di guida particolarmente ardita tra le curve. Mediante il pulsante Sport Response, poi, motore e cambio vengono predisposti per sviluppare la potenza nel più breve tempo possibile. Insomma, in casa Porsche proprio nulla è stato lasciato al caso pur di assicurare comportamento dinamico e prestazioni degni della tradizione del marchio. Il no all’ibrido e la scelta del cambio manuale a sette marce sono davvero scelte coraggiose, poco “alla moda” e molto nostalgiche, che non potranno non piacere ai puristi della guida sportiva più tradizionale.

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Martedì 11 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 12-04-2023 14:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA