Hamilton sbarca a Maranello, per la Ferrari inizia una nuova era: «Scriviamo insieme la storia»
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MARANELLO - Festa in rosso come non accadeva da tempo a Maranello. Addirittura da 58 anni, se si prende in considerazione l’ultimo successo a Le Mans e si escludono però i ben più recenti traguardi centrati in F1. Nella città del Cavallino in provincia di Modena quella di oggi è stata una giornata da incollare negli album dei ricordi. A mezzo secolo dall’ultima partecipazione, il pilota Antonio Giovinazzi e colleghi hanno conquistato la mitica 24 Ore lo scorso 11 giugno e ora è il momento di brindare: questa mattina la squadra Ferrari AF Corse al completo ha festeggiato insieme ai dipendenti il trionfo e i bolidi sono passati in mezzo a due ali composte da centinaia di tifosi che non hanno voluto mancare all’appuntamento maranellese.
La cittadina modenese si è così messa il vestito delle grandi occasioni per celebrare gli equipaggi della 499P numero 51, vincitrice a Le Mans con Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, e numero 50, che grazie ad Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen era scattata dalla prima casella in griglia e aveva ottenuto il miglior tempo in gara. Proprio Giovinazzi commenta così sia l’impresa di Le Mans che la grande festa Maranellese: «La vittoria? Super emozionante, non ho ancora le parole giuste per descrivere il momento. Tornare a Le Mans con Ferrari era qualcosa di incredibile, poi portarla al top, al gradino più alto, è stato qualcosa di impensabile.
Dobbiamo essere tutti orgogliosi, dai tifosi ai compagni di squadra. Ingegneri e meccanici: tutti hanno contribuito e tutti dobbiamo essere super orgogliosi. Era giusto festeggiare tutti insieme - aggiunge il pilota commentando la mattinata a Maranello - I tifosi meritano questa festa, hanno contribuito a questa vittoria. Una bellissima giornata, che ricorderò per sempre nella mia vita».
Alessandro Pier Guidi è colui il quale, invece, il traguardo di Le Mans lo ha proprio tagliato, facendo così la storia: «Un momento incredibile. Responsabilità e orgoglio. Non nego che - spiega il pilota della Ferrari - guardavo per terra per vedere se c’era qualche detrito, per non bucare. Sappiamo cosa c’è dietro a questa vittoria e quanto lavoro c’è stato. Abbiamo riscritto la storia cinquant’anni dopo e nel centenario di Le Mans. Qualcosa di incredibile».