Il prototipo della Volkswagen Sedric. È un concept qualificato come Livello 5 nella scala della guida autonoma

Volkswagen, dai display esterni all’innovativa Sedric, per il gruppo di Wolfsburg il futuro è già iniziato

di Cesare Cappa
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BERLINO - Domandarsi dove porti il futuro è una costante dell’uomo. Trovare una risposta non è semplice, ma c’è chi però l’ha fatto, almeno in abito automotive. Il Gruppo Volkswagen sembra infatti avere le idee molto chiare circa la strada da percorrere. Un cammino in cui elettrico e guida autonoma la fanno ovviamente da padroni. Due situazioni implicitamente correlate al concetto di mobilità sostenibile, ovvero quello in cui l’utente finale non è più un semplice compratore, ma un fruitore di servizi.

La realtà nel breve periodo, si andrà però ad arricchire di una serie di novità che, pur essendo vincolate a questa filosofia ingegneristica, sono in alcuni casi disponibili nell’immediato. Perché è proprio dalle “piccole” cose che si sta costruendo il futuro del Gruppo. Elementi che molto probabilmente vedremo sulla prossima produzione di serie, che quasi certamente saranno pilastri della mobilità di cui sopra. Come ad esempio i sistemi di illuminazione. Il campo non è circoscritto alla visibilità in notturna, bensì la “luce” diventa un modello di comunicazione con l’esterno. Presso il centro prove Volkswagen di Ehra-Lessien è stata presentata una Tiguan equipaggiata con una serie di display esterni alla vettura stessa.

Un vero e proprio impianto video su cui venivano proiettate numerose informazioni, anche in formato di segnale, utili ad avvisare ciclisti e pedoni di quanto stesse succedendo rispetto all’auto. Così una persona può sapere o meno se sia il momento di attraversare la strada. Più pratico ed immediato il sistema che invece equipaggiava una normalissima Volkswagen Passat. Torna la guida ad essere protagonista, in un formato che non può essere considerato ancora autonomo. L’auto si fa più presente, mentre gli occupanti sono ancora più al sicuro. Non può essere identificato con un nome definito, perché il dispositivo in dote alla vettura Volkswagen in realtà rappresenta un vero e proprio apparato. Ma potremmo “classificarlo” come una sorta di copilota attivo.

Adoperando anche attraverso il sistema di navigazione, rileva se la velocità con cui stiamo per affrontare una curva sia adeguata o meno. Nel caso fossimo troppo veloci in ingresso, il sistema frena automaticamente l’auto. Il fatto particolare è che tutto avviene in modo molto graduale, quasi fosse il conducente a frenare. Quindi l’evoluzione dei sistemi di assistenza alla guida presenta un lato sempre più attivo, il cui intervento però non è percepito come invasivo. Di tutt’altra pasta il prototipo Sedric, sul quale c’è stato modo di salire per una brevissima presa di contatto. Vettura qualificata come Livello 5 nella scala della guida automa, palesa l’intenzione di realizzare dei servizi di mobilità disponibili per chiunque. La presenza di sistemi laser tipo Lidar, rappresenta la consuetudine quando si tratta di questo livello di autonomous driving. A bordo i quattro sedili sono rivolti a due a due l’uno difronte l’altro. Il clima è conviviale e ci si può dedicare a qualunque cosa fuorché la guida (non c’è il volante). A quello ci pensa Sedric. Non è però cosa di mesi il debutto su strada.
 

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Lunedì 16 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA