Ogier (Toyota) esce di strada nel penultimo stage e regala il Rally dell'Europa Centrale a Tänak (Hyundai). Per Neuville festa rinviata
Wrc, doppio testacoda per Neuville (Hyundai) che scivola al 4^ posto nel Rally dell'Europa Centrale. Ogier (Toyota) torna al comando
Neuville (Hyundai) scavalca Ogier (Toyota), passa in testa al Rally dell'Europa Centrale e ipoteca il titolo iridato
La 24 Ore di Le Mans è, da sempre alimentata, da racconti e aneddoti in cui uomini e vetture si sfidano per tentare di entrare nella leggenda. Tra le più conosciute, tanto da realizzarci un film, è senza dubbio la storia che lega la celebre maratona francese con Ford. Tutto nacque da un rifiuto, quello di Enzo Ferrari che nel 1963 non volle cedere la sua azienda al colosso americano, e dalla conseguente rivalsa sul campo da parte della Casa di Detroit. Ferito nell’orgoglio, Henry Ford II decise di sfidare la Ferrari nel suo “habitat naturale”, ovvero in pista. Il duello non poteva che consumarsi nella gara più importante del mondo: la 24 Ore di Le Mans. Ferrari aveva dominato ininterrottamente la maratona francese per 6 edizioni, dal 1960 al 1965, per questo l’obiettivo di Ford era interrompere quanto prima questo monopolio.
Per fare ciò occorreva un’auto studiata appositamente per le gare Endurance che, però, l’azienda americana non aveva mai realizzato nella sua lunga e gloriosa storia. Pur di perseguire tale obiettivo Ford non badò a spese chiedendo il supporto di Carroll Shelby, primo pilota americano a conquistare la 24 Ore di Le Mans nel 1959. Nacque così la Ford GT 40 una vettura che, con le sue forme e il suo fascino, è entrata di diritto nel cuore di tutti gli appassionati. Non solo bella ma anche vincente, Ford ruppe l’egemonia Ferrari nel 1966 ottenendo una clamorosa tripletta con Bruce McLaren e Chris Amon che tagliarono per primi il traguardo.
Ford divenne così il primo costruttore non europeo a conquistare la 24 Ore di Le Mans a cui seguirono alte tre affermazioni consecutive fino al 1969. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ford nel 2016, esattamente mezzo secolo dopo, è tornata sul circuit de la Sarthe per riallacciare la sua storia con quella di Le Mans. Obiettivo, ancora una volta, vincere. La lotta si trasferisce nella classe LMGTE con la bella e avveniristica GT, erede spirituale della GT 40 che, proprio 50 anni prima, aveva sbaragliato la concorrenza nella maratona francese. Anche se non per la vittoria assoluta, ma tra le Gran Turismo, si è quindi riacceso il duello tra Ford e Ferrari. Ancora una volta il dispiegamento di forze della Casa americana è enorme con ben 4 vetture, gestite dal Chip Ganassi Racing, che prendono parte alla 24 Ore di Le Mans.
Così come nel 1966, l’obiettivo viene centrato con l’equipaggio composto da Hand, Müller e Bourdais che ottengono la vittoria di classe. Inoltre ben tre GT 40 conquistano le prime quattro posizioni. Passano gli anni ma non la storia d’amore che lega Ford con Le Mans. La nuova sfida si chiama Mustang GT3. Anche questa volta c’è un anniversario da festeggiare: i 60 anni dalla nascita della celebre pony-car che ha contribuito ad alimentare il mito del sogno americano in tutto il mondo. Protagonista, assieme a Steve McQueen, di un inseguimento mozzafiato sulle strade di San Francisco nella pellicola cinematografica “Bullit”, la Mustang ha fatto breccia nel cuore di ogni appassionato d’auto.
Esattamente un anno fa, proprio in occasione della 24 Ore di Le Mans del Centenario, Ford ha svelato la sua vettura per ritentare la conquista della celebre gara Endurance nella classe Gran Turismo. Per l’occasione Jim Farley, Ceo del costruttore di Detroit, ha detto: «Non si tratta più di Ford contro Ferrari, ma di Ford contro tutti». Già perché la concorrenza nella classe LMGT3 è numerosa e più agguerrita che mai. Spinta dall’iconico V8 Coyote da 5.4 litri, la Mustang è stata sviluppata dal reparto Ford Perfomance in stretta sinergia con Multimatic, la stessa azienda che si è occupata della GT, e da M-Sport, braccio armato del marchio americano nei rally.
Dopo l’esordio nella 24 Ore di Daytona, la muscle-car ha debuttato anche in Europa sia nel WEC che nel GT World Challenge. Subito competitiva, la Mustang si è sempre piazzata in top 10 nelle tre gare finora disputate del Mondiale Endurance. Portata in pista dal Proton Competition, saranno ben 3 le vetture che proveranno a conquistare la 24 Ore. Oltre alle 2 Mustang che disputano l’intera stagione del WEC con Roda, Olsen e Pedersen, al volante della numero 88, e la GT3 del terzetto Barker, Hardwick e Robichon, verrà iscritta una terza vettura per Mies, Tuck e Hartshorne. Una bella festa, infatti Ford Italia per celebrare i 60 anni della Mustang organizzerà un evento proprio il 16 giugno nell’Autodromo di Modena unendosi, idealmente, con la squadra che tenterà l’impresa di riconquistate Le Mans.