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PARIGI - Sembra più lungo dei 4.175 millimetri dichiarati nella scheda tecnica. Impressione dovuta a nostro parere alla lunghezza del cofano, che se non giova all'equilibrio delle proporzioni consente probabilmente di ottenere buoni risultati nei test di sicurezza relativi all'urto pedone. Nonostante l'aria importante, la nuova generazione della Suzuki Vitara svelata al Salone di Parigi s'inserisce a pieno titolo nel vivace segmento dei Suv compatti.
Le dimensioni particolarmente adatte all'impiego in ambito urbano non devono però far dimenticare la vocazione fuoristradistica di questo mezzo per il quale Suzuki rivendica il primato di aver aperto la strada, alla sua apparizione nel 1988, ai fuoristrada sviluppati secondo gli schemi progettuali tipici delle normali vetture, inaugurando una prassi ormai universalmente seguita per la capacità di conciliare al meglio il comfort e le prestazioni su asfalto con la propensione ad affrontare senza problemi i più i impegnativi percorsi off-road.
Vista da fuori, la nuova Vitara presenta, reinterpretandole in chiave moderna, alcune delle caratteristiche estetiche che ne hanno accompagnato l'evoluzione, come il paraurti trapezoidale, la tipica configurazione a conchiglia del cofano, e la sottile calandra che si protende fino a lambire i gruppi ottici, impreziositi dagli ormai immancabili Led protetti da un'insolita e originale cover blu. Internamente, la tradizionale propensione alla grigia essenzialità degli arredi viene vivacizzata dalla fascia colorata in tinta con la carrozzeria che percorre l'intera larghezza della plancia, incorniciando anche il quadro strumenti, e che si ritrova nel contorno delle bocchette d'areazione.
Una peculiarità del nuovo Suv è rappresentata dal tetto apribile che era stato presentato in anteprima mondiale sulla S-Cross. Composto da due sezioni in cristallo, si allunga sopra l'abitacolo per un metro, protendendo la sua trasparenza su entrambe le file di sedili. Quando si apre, le due sezione scorrono aprendosi per una lunghezza di 560 mm, e trasformando il Suv in una sorta di cabrio.
Per quanto riguarda la meccanica, la propulsione è affidata a due motori 1.6 di cilindrata e di pari potenza (120 cv). Si tratta di un benzina abbinato a un cambio manuale a 5 marce (o in opzione a un automatico a 6) che nella versione a due ruote motrici è accreditato di 123 g/km di CO2 (127 col cambio automatico), mentre il turbodiesel con cambio manuale a 6 rapporti e sistema Start&Stop di serie promette 106 g/km nel modello a 2 ruote motrici e 111 in quello a trazione integrale.
Quest'ultima si caratterizza per l'efficace tecnologia Allgrip che alla versione portata al debutto dalla S-Cross ha aggiunto la funzione "Feedforward". Si tratta di una strategia che, analizzando il comportamento della vettura e i parametri di guida prevede la possibilità di slittamenti e trasmette più coppia alle ruote posteriori prima che la vettura cominci a perdere aderenza. Il sistema offre anche la scelta tra le quattro modalità di guida Auto, Sport, Snow e Lock.
Un'altra tecnologia innovativa, questa volta attiva nel campo della sicurezza, è il Radar Brake System che si affida a un radar a onde millimetri per monitorare la strada davanti all'auto, intervenendo se del caso, quando la velocità supera i 5 km all'ora, con una serie di azioni progressive: segnala al conducente l'opportunità di frenare, incrementa l'efficacia del sistema frenante in caso di frenata d'emergenza, provvede e frenare autonomamente quando rileva che l'impatto è inevitabile. Sfruttando il medesimo radar, la Vitara è in grado di mantenere automaticamente la distanza desiderata dal veicolo che precede.
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