La Toyota Auris 2015

Toyota Auris, vera maestra d’efficienza:
oltre l'ibrido, diesel e mini turbo a benzina

di Nicola Desiderio
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La Toyota Auris gioca d’anticipo e dopo soli 2 anni e mezzo dal debutto della seconda generazione, presenta l’aggiornamento di metà vita che riguarda ovviamente la parte estetica e gli allestimenti, ma anche la sicurezza e i motori con l’introduzione di importanti novità in concomitanza con l’obbligo dell’omologazione Euro6 e la necessità di rendere più competitivo un modello che ha comunque fatto la sua parte meglio del precedente e appartiene comunque alla grande famiglia della Corolla, l’auto più venduta della storia con oltre 40 milioni di unità.
Più grinta e qualità. Le modifiche estetiche più marcate riguardano il frontale, con il logo più prominente e maggiormente sottolineato da ali cromate che risultano otticamente integrate con la nuova firma luminosa dei fari a Led. Diversi anche i paraurti, più estesi da aumentare la lunghezza di 3 cm, e anteriormente dotati di prese d’aria più ampie. A Led anche i gruppi ottici posteriori, dotati di una grafica simile a quella dei fari, nuovi i cerchi e inedita per la Auris la pinna sul tetto. Per l’abitacolo diversi sono i materiali, più gradevoli da vedere e toccare, e più sportiva la strumentazione dotata ora al centro di un display multifunzione a colori da 4,2 pollici. Modificato anche l’andamento della plancia, meno spigolosa, diverso il disegno delle bocchette laterali, di tipo aeronautico, così come dei comandi per la climatizzazione e il sistema Toyota Touch. Anche i sedili sono stati modificati ed è stata migliorata l’insonorizzazione, intervenendo anche sui cristalli, tetto panoramico compreso.

La sicurezza delle migliori. Arriva anche sull’Auris Toyota Safety Sense, il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida che aumentano la sicurezza dell’Auris con l’obiettivo di ottenere anche questa volta le 5 stelle EuroNCAP. In aggiunta ai 7 airbag e agli altri sistemi di ritenuta, ci sono il cruise control adattativo, l’antisuperamento delle linee della carreggiata, il sistema di allerta precollisione con frenata automatica in città e funzione di riconoscimento del pedone. Ci sono anche i fari abbaglianti a commutazione automatica e il sistema di lettura dei segnali stradali. Insomma, quanto è necessario per allineare l’Auris ai migliori prodotti della concorrenza in un segmento fondamentale, combattuto e che ha un’importanza capitale sia per il mercato dei privati sia per quello delle flotte. Immutate le ottime misure interne che rendono la giapponese costruita a Burnaston (Regno Unito) tra e auto più accoglienti della sua classe, con un bagagliaio che sulla variante Touring Sports va da 530 a 1.658 litri.

La strada è ancora più amica. Aggiornato anche l’autotelaio, con molle, ammortizzatori, tamponi e barre antirollio modificate per offrire una migliore sintesi tra comfort e comportamento stradale, una voce per la quale l’Auris aveva già compiuto un grande passo avanti rispetto alla precedente. Anche lo sterzo presenta un albero diverso e un software di controllo aggiornato per il servo elettromeccanico per offrire un feeling migliore. Confermata la differenziazione dei cinematismi per il retrotreno: ad assale torcente per le versioni con l’1,3 litri a benzina e il diesel 1.4 e doppio braccio oscillante per le altre. I motori in gamma presentano novità assolute e aggiornamenti che ne hanno migliorato radicalmente l’efficienza. Il già citato 1.4 a gasolio vede scendere i consumi da 3,8 a 3,4 litri/100 km e le emissioni di CO2 da 99 a 89 g/km e migliorare l’erogazione: la coppia di 205 Nm è ora più estesa verso il basso di ben 400 giri/min e viene espressa tra 1,400 e 2.800 giri/min. Rimane in gamma anche l’1.6 Valvematic da 132 cv, disponibile anche con il cambio automatico CVT Multitronic S dotato di 7 rapporti sequenziali che si può avere anche sul nuovo 1,2 litri turbo a iniezione diretta.

Non solo ibrida. È questa la prima grande novità sotto il cofano dell’Auris. Trattasi di un 4 cilindri che appartiene alla nuova famiglia di motori capace di funzionare a ciclo Atkinson a basso carico diminuire le perdite di pompaggio e per aumentare rendimento ed efficienza. Tutto in alluminio, ha un turbo a bassa inerzia, alimentazione ad iniezioni multiple, la gestione del raffreddamento separata per blocco e testata, che incorpora i collettori di scarico, pompa olio a portata variabile e una raffinata gestione dello stop&start che sistema i pistoni a metà corsa e applica la carica stratificata al riavvio, in modo da renderlo più dolce, veloce e pulito. Ha 116 cv, una coppia di 185 Nm tra 1.500 e 4.000 giri/min fornendo ottime prestazioni (200 km/h, 0-100 km/h in 10,2 secondi) con consumi di 4,7 litri/100 km (109 g/km di CO2) che scendono a 4,6 (106 g/km di CO2) con il cambio Multitronic. La seconda novità è il diesel 1.6 da 112 cv e 270 Nm fornito da BMW che sostituisce il 2 litri da 124 cv: perfettamente in linea con le esigenze del marcato, brillante nelle prestazioni (190 km/h, 0-100 km/h in 10,5 s) e parco nei consumi (4,1 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2) fornendo una valida alternativa alla versione Hybrid che interessa il 50% delle vendite, addirittura l’80% in Italia.

Armi in più per il mercato. Anche lei fa segnare un progresso nell’efficienza passando da 3,7 a 3,5 litri/100 km e da 85 a 79 g/km di CO2 migliorando addirittura la prestazioni: 180 km/h contro 175 e 0-100 km/h in 10,9 secondi contro gli 11,5 di prima. Continuerà ad essere la preferita, ma di sicuro l’Auris riuscirà a conquistare quei clienti che, pur apprezzando le doti della Toyota compatta, aveva finora preferito rivolgersi alle concorrenti dotate di motorizzazioni più tradizionali.

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Mercoledì 6 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 30-11-2015 12:43