Le modelle ungheresi hanno dato spettacolo all'Hungaroring

Budapest di fuoco: la Ferrari arranca,
la Mercedes vola, Vettel va in fuga

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Niente podio. E sulla graticola ungherese sfuma anche il sogno di andare in vacanza con meno punti di ritardo da Vettel. Alonso nasconde dietro gli occhiali scuri il weekend più amaro dell’anno e deve ringraziare il formidabile Hamilton che ha dominato la gara e il tostissimo Raikkonen arrivato alle sue spalle se Sebastian non può ancora mettere in frigo lo champagne per festeggiare il quarto titolo di fila. Fernando prova a essere ottimista, ma ci crede poco anche lui: «Per noi è stato il luglio terribile. Grazie al ritiro di Seb a Silvestone, però, il distacco non è molto aumentato...». Oppure: «Nulla è perduto, basta vincere quattro gare di fila...».

Un distacco preoccupante. Per carità, tutto può essere, ma con un poker anche la Force India potrebbe puntare al Mondiale. In realtà, le colline dell’Hungaroring hanno disegnato una scena meno allegra. Lo spagnolo ha chiuso al quinto posto staccato di oltre mezzo minuto (in gara ha beccato circa mezzo secondo al giro dalla Freccia d’Argento di Lewis), Felipe ottavo con il doppio del ritardo.
La cosa che più preoccupa, però, è che il Cavallino ha fatto il gambero rosso e, invece di riuscire a migliorare le performance in qualifica per partire più avanti, ha peggiorato il ritmo di gara che all’inizio dell’anno era buono e a Barcellona era sembrato addirittura entusiasmante.

La F138, un gambero rosso. La F138 era nata più cigno e meno anatroccolo rispetto alla monoposto del 2012 e, nonostante nelle prime gare il team di Maranello non fosse riuscito a sfruttare al meglio le occasioni, la zampata spagnola faceva ben sperare. Invece a Monaco e Montreal, due circuiti anomali, la Rossa non ha graffiato ed anche a Silverstone e Nurburgring ha corso in difesa prima di toccare il fondo sulle sponde del Danubio. Tenendo sempre presente che la F1 attuale vive su equilibri precari (molto dipende dallo sfruttamento degli pneumatici) e basta poco per ribaltare il tavolo (guardate la Mercedes), la seconda parte del Campionato inizia con addirittura tre squadre più in palla della Ferrari: oltre alla solita Red Bull, ora sono più veloci anche le Lotus e le Mercedes.

Ora Alonso è addirittura terzo. va andare anche peggio se Grosjean non fosse stato penalizzato da un passaggio in corsia box per aver sportellato Button e a Rosberg non fosse esploso il motore dopo che Massa lo aveva già spinto sui prati in partenza. Il ritardo nella generale dal tedesco (172 a 133) è salito a 39 punti, ma Fernando è stato scavalcato anche da Raikkonen (134) e soprattutto entra in gioco pure Hamilton (124) che ha solo 9 punti meno del ferrarista, nulla con nove gare da disputare è una Mercedes in forma spaziale.

Anche le Frecce in lotta per il Mondiale. La Stella di Stoccarda ha rafforzato la seconda piazza nella graduatoria Costruttori (208 punti contro i 277 della Red Bull e i 194 della Ferrari) confermando di essere la vettura più veloce sul giro secco (7 pole position in 10 gare) ed ora anche efficacissima sul ritmo di gara (nonostante sia stata costretta a saltare per squalifica i test di gomme in Inghilterra), anche su piste con caratteristiche diverse (le lente Monaco e Budapest e la veloce Silverstone).

Arrivano le piste leggendarie. Hamilton tira fuori la belva che è in lui: ieri, su un circuito dove è quasi impossibile superare, ha scavalcato con manovre da fuoriclasse Button e due volte Webber. Le prossime due gare, Spa e Monza, profumano di leggenda. Con tanti protagonisti in ballo ci sarà da divertirsi, ma per la Ferrari è suonata l’ultima chiamata.

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Lunedì 29 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2016 23:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA