ROMA - Tra i settori produttivi e commerciali, uno dei più importanti per contributo al Pil e alla buona reputazione del made in Italy nel mondo è sicuramente la nautica da diporto: non solo per il numero di aziende e di occupati diretti e dell’indotto, ma anche per il giro d’affari sul mercato domestico (del nuovo e dell’usato, del leasing e del charter), per l’export al di qua e al di là dell’oceano e per i risvolti che il settore ha sul turismo e sull’economia dei territori costieri. Ogni anno, da 60 anni, questi indiscutibili valori ci vengono puntualmente illustrati in occasione del Salone di Genova, il più importante del Mediterraneo. Sarà così anche quest’anno? “Andrà tutto bene”, come ci siamo augurati tante volte nei giorni roventi del diffondersi della pandemia da Coronavirus?
E’ l’auspicio di tutti ed è la speranza degli organizzatori dell’evento in programma in Liguria, dove già da tempo sono state cancellate le date inizialmente previste (17-22 settembre) ed è stato rinviato tutto all’1-6 ottobre. Un rinvio che ha dato tempo per rivedere la disposizione degli spazi fieristici e organizzare al meglio le misure di sicurezza e prevenzione imposte dalle circostanze. Tutto a posto, dunque? Possiamo prepararci a vivere in serenità l’edizione numero 60 dello storico Salone italiano?
Confindustria Nautica, che attraverso la società controllata I Saloni Nautici organizza l’evento, fa sapere che il 16 settembre illustrerà nei dettagli, nel corso di una conferenza stampa, tutto ciò che è stato fatto e si farà ancora per mettere in sicurezza espositori e visitatori. Iniziativa apprezzabilissima, ancorché adottata controcorrente rispetto a ciò che è stato deciso altrove: dopo il Boot di Dusseldorf, svoltosi in gennaio prima che scattasse l’allarme virus, sono stati cancellati eventi internazionali come i Boat Show di Palm Beach e Singapore; in Italia hanno rinunciato Viareggio e Venezia; in Spagna ha dato forfeit Barcellona, in Francia La Rochelle e Cannes, a Montecarlo è saltato il Monaco Yacht Show, mentre l’Olanda ha cancellato il Mets Trade di Amsterdam.
“Da noi – hanno già fatto sapere gli organizzatori di Genova all’indomani della rinuncia di Cannes - si va avanti”. Una decisione coraggiosa, adottata al termine di una riunione svoltasi nel pomeriggio del 26 agosto negli uffici della Regione Liguria, alla quale hanno partecipato il presidente Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi. Da quel giorno la macchina organizzativa ha lavorato ancor più freneticamente con l’obiettivo di mettere a punto un piano a prova di virus. Un’impresa titanica, che ha comportato l’imposizione di nuove regole, rigidissime. Regole che – stando ai rumors registrati nell’ambiente - non tutti si sentono in grado di rispettare.
Per questo motivo sono arrivate le prime rinunce e si sono aperti contenziosi con coloro che non intendono accettare pedissequamente le nuove disposizioni. Alcuni cantieri – è il caso di Jeanneu e Beneteau – non faranno mancare la propria presenza, ma con un numero di barche nettamente inferiore rispetto al passato. Se non bastasse, a fronte delle salatissime quote versate per essere presenti con un proprio stand, è forte il timore che si registri un forte calo di visitatori. E, di conseguenza, per alcuni è forte la tentazione di rinunciare, pur avendo già versato la quota d’iscrizione.
Tra i primi nomi di espositori tiratisi indietro c’è Honda Marine, produttore di motori fuoribordo, gommoni e generatori. Il colosso giapponese ha così motivato la rinuncia: “L’analisi interna di molteplici parametri relativi all’andamento epidemiologico sulla diffusione in Italia del Covid-19 ha determinato la scelta di non partecipare all’edizione 2020 della fiera di Genova”. In un comunicato, la filiazione italiana dell’azienda nipponica spiega che “l’andamento dei contagi registrato nel mese di agosto determina, inevitabilmente, un notevole aumento del livello di criticità nella gestione di tutti gli aspetti operativi legati all’eventuale partecipazione presso la Fiera di tutto lo staff Honda interno ed esterno (dipendenti, concessionari, collaboratori). La valutazione di questi elementi e la necessità di mantenere un alto livello di qualità di ogni aspetto relativo all’esposizione comportano una distanza troppo ampia tra l’investimento necessario a garantire questo livello di immagine ed il ritorno atteso delle risorse da implementare per questo scopo”.
In sintonia la decisione adottata da Tohatsu, che rinuncia alla “prima” italiana del nuovo MFS115A, motore giapponese di nuova generazione che entrerà a far parte della gamma di fuoribordo 4 tempi sviluppata sulle potenze da 75 a 115 hp.
Tra le aziende specializzate in gommoni (il settore più vivace del mercato) ha annunciato la rinuncia a Genova Marlin Boat, motivando la decisione con argomentazioni tutt’altro che banali: “Per noi i saloni nautici, e specialmente quello di Genova, rappresentano sinonimo di festa, di nuovi incontri, ma soprattutto l’occasione di avere un contatto con clienti, concessionari e amici. Non potendo garantire questo spirito, e nemmeno il corretto distanziamento nel nostro stand, abbiamo deciso di non partecipare al prossimo Salone di Genova”. In sintonia Sacs, così come Italiamarine. Altri (pur avendo prenotato lo spazio espositivo) si dicono indecisi, mentre hanno finora assicurato la propria presenza molti big del settore come Anvera, BWA, Capelli, Italboats, Lomac, Joker Boat, Magazzù, Mar.Co, MV Marine, Novamarine, Nuova Jolly, Ranieri, Zar.
Ha confermato la presenza anche Salpa, azienda napoletana emergente nel campo dei battelli pneumatici, che aveva prenotato sia lo spazio a terra sia a mare, ma ha manifestato agli organizzatori l’intenzione di rinunciare allo stand al coperto: “E’ molto difficile rispettare le misure di sicurezza imposte - dice il titolare Antonio Pane, perciò avremmo voluto concentrare tutta l’esposizione nello spazio a mare - ma i responsabili del Salone si sono detti contrari e alla fine abbiamo acconsentito ad esporre sia al coperto sia in acqua”. A influire sulla decisione, probabilmente, anche l’importanza delle novità pronte per il 2021, ovvero il neonato Salpa 26, settimo gommone della famiglia Soleil, e il Sun Six, innovativo natante in vtr di 5,99 metri, che verrà proposto negli allestimenti per il noleggio e per l’uso privato.
Tra i produttori di barche non ci sarà Cranchi, uno dei nomi storici del made in Italy, così come mancheranno una volta ancora (nonostante lo scioglimento di Nautica Italiana e la deposizione delle armi con l’ex Ucina oggi Confindustria Nautica) tutti i marchi del Gruppo Ferretti (Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN, Custom Line e Wally) ad eccezione di Fsd-Ferretti Security and Defence, la divisione militare del gruppo controllato dal colosso cinese Weichai.
Tra gli specialisti del gozzo sorrentino mancheranno Apreamare (che pure ha appena tentato il rilancio con il nuovo Gozzo 35) e Stanislao Esposito, che un anno fa aveva spopolato con la barca acquistata da Belen. “Nel 2019 – racconta Esposito - avevo la fila di gente disposta ad attendere per salire a bordo, e attorno al mio stand c’era un’aria di allegria e spensieratezza. Quest’anno l’atmosfera è cupa, la gente è preoccupata e credo che non sia possibile partecipare al Salone in queste condizioni”. La speranza è che i fatti smentiscano questa previsione, ma non sono pochi, nell’ambiente nautico, a temere che dopo le elezioni regionali vengano riviste, a livello nazionale e locale, tutte le decisioni relative a sicurezza e salvaguardia della salute pubblica.