La nuova generazione della BMW Serie 3 Touring

BMW, la grande personalità della nuova 3 Touring: il piacere di guida in station wagon

di Sergio Troise
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BOLOGNA - Può una familiare comoda e spaziosa comportarsi come una berlina sportiva capace di regalare prestazioni entusiasmanti? Certo che sì. In casa BMW lo hanno dimostrato da anni, ovvero da quando è nata la prima Touring della Serie 3, una station wagon sui generis, che non ha mai sacrificato il comportamento dinamico ai valori tradizionali delle cosiddette familiari (spazio, comfort, versatilità). Ed è seguendo questa consolidata tradizione bavarese che è nata la Serie 3 di sesta generazione, erede di una dinastia nata per caso 32 anni fa, quando un carrozziere tedesco, tale Max Reisbock, stufo di arrangiarsi per far entrare a bordo della propria Serie 3 berlina i bagagli della famiglia in partenza per le vacanze, decise di mettersi all’opera per trasformare l’auto in una “giardinetta”.
 

La trasformazione gli riuscì talmente bene che quando si presentò in fabbrica per informarsi sulle pratiche per la riomologazione, gli fu detto, senza tanti giri di parole: «Questa macchina non si muove più da qui». Gli ingegneri se la studiarono accuratamente e dopo non molto fu dato il via libera alla produzione. La sesta generazione – diciamolo subito – rispetta la tradizione, ma ovviamente si avvale degli aggiornamenti necessari per “tenersi giovane” (strumentazione e sistemi di connettività e infotainment sono identici a quelli della Serie 3 sedan) e, soprattutto, di motorizzazioni e tecnologie adeguate ai tempi che cambiano. Pur guadagnando spazio per passeggeri e bagagli (è più lunga di 76 mm, più larga di 16, più alta di 8) e pur offrendo una capacità di carico da 500 a 1510 litri, l’auto si presenta con un aspetto filante, da sportiva, e su strada si rivela in grado di affrontare i percorsi più tormentati con piglio, agilità e sicurezza non abituali per una wagon.

Un ruolo importante lo giocano le sospensioni a controllo elettronico e la distribuzione dei pesi 50:50 tra i due assi, per non dire del differenziale autobloccante meccanico (ma a controllo elettronico), disponibile però soltanto sulle versioni top di gamma.
 

 

Ampia la scelta delle motorizzazioni, benzina e diesel, 4 e 6 cilindri, con potenze da 150 a 374 cv. Certo l’entry level con il 2.0 litri a gasolio da 150 cv non sarà un fulmine di guerra, e per apprezzarla bisognerà concentrarsi soprattutto sul contenimento dei consumi, ma l’handling, la precisione di guida, la frenata, non variano di certo rispetto alla più potente 320d da 190 cv. Un gradino più su si colloca la 330d xDrive da 265 cv, con trazione integrale e cambio automatico Steptronic a 8 rapporti di serie (per le altre è un optional proposto in alternativa al cambio manuale a 6 marce). Le versioni a benzina adottano un 4 cilindri da 184 cv (320i), un fratello maggiore da 258 cv per la 330i, e un 6 cilindri da 374 cv per la top di gamma M340i xDrive Touring, la più potente e prestazionale.
Nel corso del 2020 arriverà anche una versione ibrida plug-in che adotterà un motore termico 4 cilindri benzina e un elettrico con potenza complessiva di 292 cv, in grado di assicurare 63 km di autonomia a emissioni zero. Intanto l’innovazione tecnologica viene esaltata dai sistemi di assistenza alla guida già sperimentati sulla Serie 3 Sedan. Non manca, tra le chicche di ultima generazione, il Driving Assistant Professional, un assistente digitale intelligente che risponde al saluto “Hey BMW” e dà risposte a domande di ogni tipo.
 

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Venerdì 1 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 03-05-2020 11:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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