Due Kia EV6 fanno il pieno di elettroni ad una colonnina Ionity

Kia, per una transizione green volge lo sguardo oltre i motori: focus sull’intera mobilità

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

Si fa presto a dire “rispetto dell’ambiente” semplicemente facendo auto che non hanno tubi di scarico. La Kia lo sa bene e sta procedendo senza lasciare nulla al caso e lavorando su ogni aspetto dell’ecosistema. Molti costruttori prevedono di produrre solo auto elettriche entro il 2030, Kia pensa che per quella data il 37% delle proprie vendite sarà ad emissioni zero e ha fissato nel 2045 l’anno in cui diventerà carbon neutral.

Per riuscirci non è sufficiente fare solo auto elettriche, ma utilizzare energia rinnovabile per gli stabilimenti, scegliere attentamente i fornitori e lavorare su ogni aspetto e componente delle vetture, in particolare per l’abitacolo dove Kia ha già iniziato da tempo ad utilizzare tessuti e fibre di origine vegetali come lana, cotone e canapa filati e cuciti in modo da facilitare un ulteriore riciclo, pelli trattate con sostanze naturali, gusci di noce e plastiche materiali ricavati dal riciclo del PET e persino dalle reti da pesca dismesse. Kia ha avviato da poco anche una collaborazione con The Ocean Cleanup per supportare la raccolta delle plastiche dagli oceani creando un percorso che porterà a riutilizzarle dal 2024 negli accessori e dal 2026 in parti delle vetture. Il potenziale è enorme: ogni veicolo ha almeno 200 kg di plastica e bisogna trovare il modo che diventi tutta riciclata, riciclabile o naturale. Una possibilità potrebbe arrivare già tra 2-3 anni dal Mycelium, un materiale derivato dalla radice dei funghi e che può sostituire anche il poliuretano e la pelle.

Il vantaggio non è solo nelle proprietà tattili, ma anche nei processi di produzione che sono anch’essi naturali e dunque hanno un impatto infinitamente inferiore anche al più rispettoso metodo industriale. Gli altri due aspetti che riguardano l’ecosistema e al quale Kia sta lavorando sono i circuiti di ricarica e la connettività. Il gruppo Hyundai compartecipa per l’Europa ad Ionity, consorzio del quale fanno parte altri costruttori e società energetiche, e il recente ingresso di BlackRok ha ridato spinta al progetto di una rete di ricarica ultraveloce (fino a 350 kW) che salirà da 2.800 a 7.000 stazioni entro il 2025. Anche in Nordamerica il gruppo del quale Kia fa parte ha scelto la collaborazione con altri costruttori ed insieme a BMW, General Motors, Honda, Mercedes e Stellantis lavorerà alla costruzione di una rete di ricarica rapida composta da 30mila stazioni entro il 2030.

Nel frattempo Kia sta già allargando le proprie possibilità adottando, come molti altri concorrenti, le prese NACS di Tesla entro la fine del 2024 in modo da sfruttare le 12mila stazioni Supercharger presenti Oltreoceano. Ruolo fondamentale sarà svolto, anche per questo aspetto, dalla connettività. In arrivo per il 2024 c’è una app che, oltre alla gestione e alla pianificazione delle ricariche, si occuperà anche del post vendita, della vendita e di tutti gli altri servizi per il cliente facendo leva sull’intelligenza artificiale e mettendo a disposizione una chat con assistente virtuale. Il debutto di questa tecnologia è previsto sulla EV3.

  • condividi l'articolo
Lunedì 30 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 31-10-2023 10:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA