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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Oscar Piastri vincitore del Gran Premio del Belgio è festeggiato da Norris e Leclerc con lui sul podio di Spa

Piastri, il ragazzo di ghiaccio con la McLaren allunga le mani sul Mondiale

di Giorgio Ursicino

Un’altra doppietta McLaren. Il Campionato Costruttori è ormai assegnato, quello Piloti rimane un’amichevole battaglia fra i ragazzi con la tuta papaya. Per la terza volta di fila le monoposto di Woking dominano la scena ribadendo, nella stagione 2025, una superiorità assoluta. Lenta, veloce, cittadina o no, i bolidi arancioni macinano tutte le configurazioni di pista, sono semplicemente i migliori ed hanno due giovanotti in grado di cavalcarli con sicurezza, sfidandosi fra loro senza arrivare a bisticciare. Almeno finora. Qual’è il segreto delle astronavi inglesi? Non c’è un’area specifica da copiare, Andrea Stella e i suoi ingegneri hanno dato vita ad un progetto perfetto, il più equilibrato, che genera senza dubbio maggior carico aerodinamico.

E il carico nella Formula 1 moderna è tutto perché garantisce grip e non fa scivolare la vettura, formula magica per gestire al meglio le gomme, l’arma indispensabile per conquistare i trionfi. I pneumatici devono lavorare nel giusto range di temperatura, per essere rapidi, non degradarsi e durare a lungo. Chi riesce a fare questo ha la strada spianata e quest’anno l’autostrada e tutta McLaren. Ieri a Spa, l’università del motorsport, non c’è stata storia benché ci fossero le condizioni che una volta trasformavano la gara in una lotteria. Prima del via, metre i gladiatori erano già schierati, si è scatenata la classica tempesta delle Ardenne. Quando è così, meglio chiudersi nei box aspettando che passi poiché sarebbe una follia girare ad oltre 200 di media non vedendo nulla.

Alle 15 in punto, questo vuole il cerimoniale, il semaforo si è spento ma il gruppone si è avviato dietro alla safety car. Un paio di giri solo per dovere, prima della bandiera rossa che ha interrotto per quasi un’ora e mezzo la giostra. Qui l’asfalto drena moltissimo, le previsioni sono state rispettate ed appena sbucato il sole si è potuto riprendere. Nel Circus, si sa, è impossibile mettere d’accordo tutti: c’è chi avrebbe voluto ripartire prima perché aveva scelto un assetto da bagnato o almeno sperava in una ripartenza da fermo per il medesimo motivo. Invece, la direzione gara sceglieva l’opzione più rassicurante e optava per la partenza lanciata a pista già parecchio asciutta. Se mai ce ne fosse stato bisogno, era un ulteriore aiutino alle McLaren, che potevano subito cercare il passo, e a Charles che non aveva molto caricato la sua SF-25.

Chi si lamentava di più era super Max che il team, credendo in una gara completamente sotto la pioggia, l’ho aveva convinto ha ribaltare l’assetto vincente della gara Sprint. In una situazione simile si trovava Hamilton costretto, dalla figuraccia di sabato e dalla pessima posizione sulla griglia, ad avviarsi dai box con una Rossa allestita da tempesta. Rientrata la safety car, Norris menava la danze, ma Piastri non aveva rinunciato a perdere l’opportunità di utilizzare quella lunga lingua d’asfalto, che va dalla Source a Les Combes e che le attuali F1 percorrono tutto a gas aperto, per sfruttare la scia. Con un riflesso felino riusciva ad anticipare la ripartenza del compagno incollandosi all’alettone e all’uscita dell’Eau Rouge-Raidillion ha scavalcato la vettura gemella mettendo fine alla corsa perché, asciugandosi la pista, non c’è stato più un vero sorpasso.

Nei pochi giri in cui il fondo stradale è restato zuppo, lo spettacolo vero l’ha dato l’Imperatore chiamato dall’orgoglio a prendersi la piccola rivincita. Lewis, in meno di dieci giri, è risalito dal 18° al 7° posto sfruttando il suo smisurato talento di guida e l’assetto adeguato. È stato il primo a montare le slick, ma con l’asciutto nessuno è più riuscito a conquistare posizioni. Verstappen ha provato ad attaccare Leclerc, ma non aveva la velocità sufficiente, così la Ferrari del monegasco è salita sul podio. Dietro al fenomeno olandese ha navigato il tosto Russell con la Mercedes, mentre Hamilton ha tentato invano di insidiare Albon.

Non ha fatto la stessa rimonta dell’inglese Antonelli fuori dai punti e non aiutato della squadra. Lando, dopo aver incassato la beffa da Oscar, ha provato a spingere, ma aveva tutto contro: ha dovuto lasciare la priorità della sosta all’australiano che era davanti, al pit stop non entrava una ruota e il team, per differenziare le strategie, gli ha montato la bianche troppo dure per una situazione del genere che lo hanno portato a fare diversi errorini. «Mi scuso ancora con la squadra e con i ragazzi, hanno fatto un lavoro straordinario. Il mio errore di sabato è stato imperdonabile...», ha commentato il sette volte campione.

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lunedì 28 luglio 2025 - Ultimo aggiornamento: 19:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA