Il Ceo ha ribadito che in alcuni settori dell'azienda sono stati compiuti gravi errori ma ha poi difeso Vw dall'accusa di aver agito in maniera criminale

Volkswagen: Mueller, essere primi nelle vendite non sarà più il nostro obiettivo

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BERLINO - Diventare la prima casa automobilistica del mondo per le vendite non sarà più l'obiettivo primario di Volkswagen. Lo ha detto ha detto il Ceo Mathias Mueller in un'intervista alla WirtschaftsWoche, anticipata dal settimanale. ”Questo strabismo verso i numeri dei pezzi e sempre nuovi record di vendite, dal mio punto di vista non fa molto senso”, ha proseguito Mueller, che ha anche assicurato che i manager di Volkswagen sono pronti a ”stringere la cinghia” dopo il dieselgate.

Le vendite avranno in Volkswagen un ruolo importante anche in futuro, ha proseguito Mueller nell'intervista alla WirtschaftsWoche ”ma io non dichiarerò certamente la mera quantità come unico obiettivo; essere numero uno, due o tre per volume di vendite è per me la stessa cosa”. Volkswagen non rinuncerà alle ambizioni di guida ma Mueller dice che verranno ”definite diversamente”.

Il Ceo ha ribadito che ”in alcuni settori dell'azienda sono stati compiuti gravi errori” ma ha poi difeso Vw dall'accusa di aver agito in maniera criminale: ”Mi oppongo quando a Volkswagen viene attribuito un comportamento generalmente criminale”, ha proseguito, ”criminale significa per me che le persone si arricchiscono danneggiando consapevolmente altri e questo da noi non l'ha fatto nessuno”. Infine Mueller ha assicurato che anche i manager ”tireranno la cinghia” con riferimento ai bonus per il 2015: ”È chiaro che dobbiamo stringere la cinghia a tutti livelli, dai dirigenti agli operai” e ”dunque anche in questo caso i vertici dell'azienda devono dare l'esempio”, ha concluso, ”siamo una famiglia e questo vale nei tempi buoni e in quelli cattivi”.

Mueller ha aggiunto che la casa tedesca, a cui fanno capo 12 marchi, deve restare un peso massimo a livello mondiale, "ma definiamo questo in un altro modo". La corsa alla crescita e i requisiti tecnici imposti al gruppo dall'ex presidente del consiglio di gestione di Vw, Martin Winterkorn, che aveva giurato che il gruppo avrebbe superato Toyota come leader mondiale nel 2018, sono considerate una fonte di pressione e origine dello scandalo dei motori truccati, che ha spinto il costruttore di Wolfsburg a prevedere ingenti risparmi, inclusa, come detto, una riduzione dei bonus dei dipendenti a titolo del 2015.

Dall'arrivo di Mueller alla testa della Volkswagen è iniziata una revisione strategica dei 300 modelli costruiti dal gruppo, che punta a ridurre di un miliardo di euro gli investimenti nel 2016, pur accelerando sull'elettrico.

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Sabato 2 Gennaio 2016 - Ultimo aggiornamento: 04-01-2016 12:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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