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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
George Russell durante il giro della pole position del GP del Canada a Montreal

Ferrari flop in Canada: entrambe fuori dal Q3. Mercedes risorge, a Russell la pole

di Giorgio Ursicino

Altro che effetto Montecarlo, la Ferrari non riesce neanche ad entrare in Q3. Entrambe le vetture di Maranello vengono eliminate nella seconda sessione delle qualifiche senza mai brillare e si avvieranno dalla sesta fila sull’isola di Notre Dame. In grande spolvero le Mercedes, in testa alla lista dei tempi nella tiratissima Q2. La pole, sotto minaccia di pioggia imminente, è andata a George Russell che ha incredibilmente segnato lo stesso tempo di Max Verstappen, ma lo ha fatto prima. Si sono dovuti inchinare ai “pari merito” nell’ordine Norris e Piastri con le consistenti McLaren, poi Ricciardo e Alonso.

Allo show finale hanno partecipato le due McLaren, le due Mercedes e, un po’ a sorpresa, le due Aston Martin e le due Racing Bulls, oltre alla Red Bull del cannibale ed alla Williams di Albon. I bolidi germanici erano in testa anche nel primo tentativo della corrida decisiva fatto con gomme usate, ma non sono riuscite ad abbassare i tempi nel secondo terminato sotto la bandiera a scacchi. Per una questione di millesimi, il sette volte campione del mondo è precipitato della prima fila in settima posizione a fianco di Tsunoda. Oggi alle 20 ora italiana (diretta su Sky) si spegneranno i semafori e la battaglia sarà molto calda.

Nei due giorni di prove libere è arrivata la conferma, che attende la controprova della gara, di una Mercedes finalmente in palla. La squadra di Stoccarda potrebbe unirsi a tre top team per rendere ancora più avvincente lo spettacolo. Che la Stella veda un filo di luce lo aveva anticipato Lewis Hamilton che inizia a togliersi la polvere di dosso in attesa dello sbarco a Maranello dove aprirà l’ultima parentesi della sua straordinaria carriera. L’Imperatore, già al giovedì, aveva un sorriso raggiante e confidava molto negli sviluppi, soprattutto nella nuova ala anteriore che potrebbe far decollare le Frecce.

Intanto tiene banco il mercato piloti che è rimasto appeso al destino di Sainz giubilato, con tanto di coccole sincere, da Fred Vasseur. Nessuno è più professionista dell’iberico in F1 che ha immediatamente capito come per la Ferrari era impossibile farsi sfuggire un’occasione del genere nel tentativo di aprire un nuovo ciclo vincente. Di Lewis ce ne uno solo e nella squadra può sprigionare energie impensabili. Lo scenario per Carlos sembrava ottimale essendo lui l’unico fuoriclasse ancora senza contratto, ma le varie opportunità si sono man mano chiuse.

Toto Wolff è innamorato di Verstappen e non si sente di impegnarsi con un altro sedile a lungo, sperando che la corte riesca a fare breccia nell’olandese. Se non nel 2025, almeno nel 2026. E il ragazzo di Madrid non è certo il profilo adatto per fare il tappabuchi. Chiusa la porta di Berkeley, l’espertissimo Helmut Marko, che conosce Carlos da quando era bambino, ci ha parlato a lungo recentemente e lo avrebbe volentieri rimesso a fianco di Max, ha dato la sua lettura: «Andrà all’Audi, è impossibile contrastare un’offerta del genere...». La strada per Ingolstadt appariva asfaltata, prendendo il posto del padre che, dopo aver vinto la Dakar, a 63 anni è emigrato in Ford per difendere la corona.

Invece si è aperta la chance Williams, una scuderia gloriosissima, ma con un presente e un recente passato non di primo piano. Per convincerlo è sceso in campo James Vowles, il team principal di Grove, ex ingegnere fenomeno in Mercedes. James ha giocato a carte scoperte, dicendo che l’offerta per lo spagnolo è stata recapitata e, per il momento, non ancora rifiutata. Il tecnico inglese ha illustrato pure la validità: il team è in crescita, molti investimenti sono stati fatti e persone talentuose salite a bordo.

In più la proprietà è sana e la partnership con Mercedes una garanzia in vista dei nuovi propulsori. Sainz, da parte sua, ha confermato: la margherita da sfogliare e fra Audi e Williams, poi tirerà fuori la pena per firmare. Ma non è facile fra frutti profondamente diversi. Intanto crescono le discussioni sulle nuove regole presentate dalla Fia per le vetture del 2026. Dopo Hamilton e Newey, anche Andrea Stella è stato parecchio critico. Si dovrà riaprire un dibattito con i costruttori artefici dello spettacolo e la Fia non ha nulla in contrario.

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Domenica 9 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 16:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA