• condividi il post
MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Fred Vasseur innaffia Charles Leclerc sul podio del Gran Premio di Montecarlo

Vasseur serra le fila: «Una vittoria non cambia la Ferrari, sviluppi, lavoro e concentrazione per crescere ancora»

di Giorgio Ursicino

Dal weekend di maggior successo da quando è in Formula 1, all’imbarco per Montreal dove, fra dieci giorni, si disputerà il GP del Canada. Frédéric Vasseur è sotto i riflettori, per la Ferrari quasi un momento magico. La SF-24 è molto cresciuta. Con i recenti passetti fatti grazie agli sviluppi, è apparsa in grado di soffiare sul collo di Verstappen e della sua spaziale Red Bull. Un perentorio avvicinamento l’ha fatto anche la McLaren tanto che, nelle ultime tre gare, ci sono stati tre vincitori diversi, con altrettanti bolidi. Forse il Campionato non ha più un asso piglia tutto, ma superMax può ancora rivendicare un dominio offuscato solo nell’ultimo mese.

L’ingegnere francese, il sempre più consistente condottiero del Cavallino, la montagna che gli è stata messa sotto il naso la deve ancora scalare e, in linea di massima, è allineato all’approccio cauto. Lui è a Maranello da poco più di un anno e sa bene che gli impegni da smazzare sono ancora parecchi. Sia quelli che sono sotto gli occhi di tutti, sia quelli che non si vedono. Passata la sbornia vincente di Montecarlo, se mai ce ne fosse stato bisogno per una truppa esperta che digiuna da troppo tempo, serra le fila dei suoi ragazzi e manda messaggi nemmeno troppo criptati. L’obiettivo è uno solo: continuare ad impegnarsi a testa bassa come fatto finora. Ben vengano le gioie, ma non devono far cambiare il punto di vista perché il piano prevede di rafforzarsi ancora.

È soddisfatto, ma per niente euforico. Certo di buon umore, tenendo però i piedi ben piantati a terra. Impossibile trascinarlo in facili entusiasmi. «La vittoria a Monaco non cambia la situazione. Abbiamo vinto due gare, siamo sempre stati fra le prime sei posizioni, il campionato è entusiasmante. Non dobbiamo preoccuparci di quello che accadrà, vogliamo solo pensare agli sviluppi e al GP del Canada, il nostro prossimo impegno. Abbiamo progredito in tutte le aree, cosa che è necessaria fare e continueremo a spingere». Dopo il bagno freddo nel Porto su “invito” di Leclerc, il TP continua a gettare acqua sul fuoco: «Non sono mica certo che sia stato il più bel giorno da quando sono ferrarista. Certo Monaco è un gara unica e per Charles aveva un valore speciale perché non era mai riuscito a vincere il gran premio di casa, ma il sabato di Monza quando Carlos ha conquistato la pole ho provato un’emozione molto forte».

Da abile stratega non perde occasione per mettere i suoi piloti sullo stesso piano, aspetto fondamentale per ottenere il massimo. Anche la monoposto migliore deve essere guidata. Guardate la Red Bull. E nessuno come Fred conosce l’anima dei campioni. Il transalpino fa focus su una mutazione che c’è stata fra la scorsa stagione e quest’anno: «No, non è cambiato nulla, sapevamo di dover progredire sulla preparazione della gara. Per carità, le qualifiche sono importanti, ma esclusi alcuni circuiti dove non si sorpassa come Singapore e Montecarlo, non basta certo partire davanti per vincere. E i punti si fanno in gara. Sulla SF-24 abbiamo lavorato su questo aspetto con buona soddisfazione».

Il manager, ancora una volta ma con molto garbo, non cavalca la vittoria come una benzina magica: «Non credo che cambierà molto, ne come determinazione ne come concentrazione. I ragazzi da questo punto di vista sono già al massimo e così devono continuare. Ci sono dei piani precisi, aggiornamenti programmati, sappiamo bene dove dover lavorare. Il buon risultato è solo un riconoscimento in più. Molti aggiornamenti sono programmati, ma è presto per parlarne».

Vasseur passa a parlare dei piloti, un argomento del quale è massimo esperto. È pure riuscito a convincere Hamilton dopo una vita in Mercedes: «Carlos non sarà mai un problema. Il fatto che vada via non influisce minimamente sul suo rendimento. Sapeva che sarebbe accaduto da prima dell’inizio della stagione, è un super professionista, darà tutto fino all’ultima curva dell’ultima gara. Il prossimo anno pensiamo di avere la coppia migliore, in questo modo si ottengono i massimi risultati. L’ho sempre pensata così. Nel paddock parlo con tutti, ma non aspetto da Newey nessuna risposta. Stiamo andando nella direzione giusta, penso che la stabilità del gruppo sia più importante del lavoro di un singolo».

A Barcellona vedremo il vero valore dei tre top team? «Sì, è uno dei tracciati più completi anche se ha perso un po’ di valore negli ultimi due anni da quando le prove invernali non si fanno più lì. Sì, è vero non ci sono ancora i regolamenti per le auto del 2026, ma il cambiamento sarà soprattutto per i motori, area nella quale i tecnici stanno lavorando da molto tempo. Miami, Imola e Monaco, tre tracciati con layout diversi, ma le prime tre squadre sono state sempre in appena un decimo».

  • condividi l'articolo
Venerdì 31 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 01-06-2024 12:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA