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ROMA - La soluzione è forse l’uovo della Hyundai, o meglio la E4U, il prototipo presentato dalla Casa coreana al Salone di Seoul per la mobilità urbana e che è stato sviluppato con la tipica forma a uovo dal Centro di Ricerca e Sviluppo del gruppo coreano per offrire un’idea di mobilità sostenibile.
La mobilità verde senza problemi. E4U condensa già nel nome i concetti fondamentali che ne hanno guidato la genesi. E4 sta per egg, evolution, electricity ed eco-friendliness che in inglese significano rispettivamente: uovo, evoluzione, elettricità e rispetto dell’ambiente. 4U si pronuncia inoltre “for you” (per te) sottolineando la natura di un mezzo nato per offrire la massima mobilità al singolo individuo. L’idea dell’uovo come involucro per un mezzo indirizzato alla mobilità individuale non è nuova – ci avevano pensato da tempo le case giapponesi e anche General Motors, l’ultima in ordine di tempo è la Toyota i-Road vista allo scorso salone di Ginevra – ma Hyundai l’ha interpretata in modo originale con uno stile simpatico, dimensioni davvero minime e modalità di utilizzo simili a quelle di uno scooter.
Con il casco è tutt’uno con il guscio. L’E4U è infatti alto solo 1,23 metri e, compresi i piccoli bracci per le ruote posteriori – le altre due sono seminascoste sotto – che fuoriescono dal corpo, è lungo 1 metro e 8 centimetri e largo 92 cm. Come fa dunque ad ospitare una persona? Molto semplice: lo fa fino alla cintola perché la parte posteriore si stacca e si trasforma in una specie di casco da indossare. Di lato l’E4U è semiaperto con piccole paratie che fasciano solo parzialmente l’abitacolo il quale ha all’interno un piccolo supporto per appoggiarsi restando praticamente in piedi mentre le mani vanno messe sfruttando due apposite fessure posizionate anteriormente nella parte alta del guscio. I comandi invece si trovano sulla piattaforma in basso e ogni manovra viene compiuta agendo con i piedi sulla pedana.
La pedana magica per il salto nel tempo. Muovendo punta e tacco in modo opportuno, l’E4U frena, sterza e avanza, ma senza mai superare i 30 km/h. Tanto infatti concede il piccolo motore elettrico da 500 Watt alimentato da una batteria a 24 Volt posizionata in basso. Non sono stati dichiarati i tempi di ricarica né quelli di autonomia, ma devono essere davvero minimi e del resto non avrebbe avuto senso fare diversamente. L’illuminazione è fornita davanti da due fari circolari mentre di lato ci sono file luminose e dietro ci sono piccoli Led sistemati sui bracci delle ruote posteriori. Tutto risulta dunque semplificato in modo da contenere il peso in 80 kg. Arriverà? Difficile da dire, ma un giorno qualcuno potrebbe accorgersi della loro praticità nelle grandi città, solo però dopo che qualche casa avrà deciso di proporlo. Come dire: prima l’uovo o la gallina?
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