Jan Robertson, membro del board di Monaco con responsabilità su vendite e marketing

BMW, per festeggiare i primi cent'anni il gruppo vuole anticipare il futuro

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

LONDRA - Una grande storia merita un grande futuro. È questa la stella polare che ha ispirato il gruppo Bmw nel festeggiare i primi cent'anni aprendo una finestra sul suo prossimo secolo di vita. Più che di una finestra, per la verità, si tratta di una vetrata dalle molte sfaccettature rappresentate dagli eventi celebrativi nel quale i 4 marchi del gruppo hanno interpretato la propria visione del futuro attraverso altrettanti prototipi che più diversi di così non potrebbero essere, pur essendo accomunati dallo stesso nome – Vision Next 100 – accompagnato dal nome del brand.

Lo “show del centenario” è partito ovviamente da Monaco, cuore e cervello del gruppo, con la Bmw Vision Next 100 che, senza rinunciare ai tipici canoni stilistici del marchio, anticipa un'idea di berlina interconnessa, in grado sia di viaggiare in modo pienamente autonomo (modalità Ease), sia di “cedere il volante” all'uomo (modalità Boost), per regalargli emozioni che è lecito aspettarsi da un modello che esibisce il badge con l'elica biancoblù. Dopo il bis concesso a Pechino, e in attesa di completare il tour a Los Angeles, dove sarà la divisione motociclistica Motorrad a svelare il proprio concept, questa specie di giro del (nuovo) mondo automobilistico ha fatto tappa a Londra, dove sono andate in scena le “variazioni sul tema” realizzate dai marchi british del gruppo.

Come ha ricordato Jan Robertson, membro del board di Monaco con responsabilità su vendite e marketing, il Regno Unito è l'unico Paese nel quale vengono sono prodotti i modelli di tutte e tre le griffes automobilistiche del gruppo: nella raffinata e scenografica fabbrica di Goodwood le Rolls, nella storica culla di Oxford le Mini e a Swindon alcuni modelli Bmw. Senza contare la fabbrica motori di Hams Hall dove nascono i 3 e 4 cilindri a benzina destinati a Mini e Bmw. Una galassia produttiva che dà lavoro a quasi 50.000 persone.

I due concept “made in England” sono ispirati, in modo coerente con la filosofia e la storia di cascun brand, alle tesi centrali sulla mobilità individuale dei prossimi decenni formulate dal gruppo Bmw sulla base dei principali megatrend e delle previsioni più diffuse. Tra questi troviamo forme diverse e articolate di mobilità, l'interconnessione sarà onnipresente e considerata naturale, avremo una mobilità su misura per ogni esigenza, la tecnologia sarà umanizzata anche grazie alla diffusione dell'intelligenza artificiale, avremo energia pulita prodotta solo da fonti rinnovabili.

Il muso trasparente e i suggestivi giochi di luci offerti dai proiettori hi-tech sono la carettristica più evidente della Mini Vision Next 100, che alle linee piacevoli e originali affida un nuovo concetto di vettura urbana caratterizzata dallo slogan «Every Mini is my Mini». Un'auto connessa da condividere, capace di adattarsi alle abitudini di chi sale a bordo, dove il classico strumento circolare Mini, ribattezzato “Cooperizer”, richiama un caleidoscopio illuminando l'abitacolo e riempiendolo di colori vivaci. Nell'ambito di questa filosofia, chi lascia la propria Mini per intraprendere un viaggio in treno o aereo, una volta a destinazione trova una vettura che ne conosce perfettamente gusti ed esigenze, grazie al collegamento tra guidatore e intelligenza digitale.

Ben più imponente, persino quasi imbarazzante, è invece la Vision Next 100 della Rolls Royce, del tutto coerente nell'interpretare il lusso secondo la filosofia di un marchio che tra le sue leggendarie qualità non annovera certo l'understatement. Superfici rivoluzionarie, ma non prive di citazioni di alcuni dettagli stilistici delle Rolls degli anni 30 e 50, dimensioni addirittura esagerate. Tanta opulenza per i due privilegiati che possono accomodarsi sul sontuoso divano che è l'unico elemento d'arredo dell'abitacolo privo del posto di guida. Perché oltre che a zero emissioni nla Rolls del futuro è anche a guida autonoma. Ma se il cliente lo vuole, a Goodwood garantiscono che nell'immenso abitacolo c'è posto anche per uno strapuntino o un sedile riservato alla guardia del corpo.
 

 

  • condividi l'articolo
Martedì 21 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2016 12:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti