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MILANO - Nibali, Dumoulin e gli altri campioni delle due ruote hanno dominato la scena del Giro d’Italia con le loro bici da corsa, compagne d’avventura ed espressione di hi-tech estremo, con “motori” che sono pedali e nessun altro carburante che non sia la forza dei muscoli. Ma da sempre la corsa in rosa, così come tutte le grandi classiche del ciclismo, avanza con le auto (e le moto) del seguito a formare una carovana colorata e rombante in grado di assicurare tutti i servizi essenziali all’organizzazione.
Questo ruolo di “auto ufficiale del Giro” è molto ambito, in quanto assicura un contatto dal vivo con oltre 12 milioni di persone coinvolte nell’evento e risultati importanti in termini di audience sulle diverse piattaforme mediatiche, in primis la Tv. Insomma, una manna per chi vuole accreditare la propria immagine. Come la Honda, che tra i big del made in Japan dell’auto è impegnata in una autentica corsa all’innovazione, con l’obiettivo di riguadagnare posizioni su alcuni mercati, in primis quello italiano.
Sono state 130 le auto della casa giapponese impegnate nel Giro. Su tutte spiccava la nuova Civic, berlina sportiva con prestazioni molto interessanti, grazie ai nuovi motori 1.0 e 1.5 turbo V-TEC. Ci sono state anche la Tourer e l’HR-V, che ha sfoggiato un design tipico da coupé e la versatilità di un Suv, mentre alla CR-V è stato affidato il ruolo di Vip-car, dedicata agli ospiti di riguardo del Giro. Un ruolo importante lo hanno svolto anche le moto. Sono state ben 30 le due ruote della Honda presenti, con cinque esemplari della leggendaria bicilindrica maxi enduro CRF1000L Africa Twin nel ruolo di star. Nel gruppo erano presenti anche 25 X-ADV, il nuovissimo maxi scooter, definito “il primo e unico Suv a due ruote”. “Tra le peculiarità dei modelli scelti – sottolinea la Casa - spicca il cambio a doppia frizione DCT, una caratteristica unica che solo Honda è in grado di offrire nel mondo delle due ruote”.
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