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LA 24 Ore di Le Mans del Centenario si avvicina e, prima del fine settimana del 10 e 11 giugno che ne sarà il palcoscenico, la FIA ha definito il famigerato Balance of Performance (BoP), ovvero il bilancio degli elementi che concorrono ad equiparare il più possibile le prestazioni tra le varie vetture in gara: peso, potenza, energia utilizzabile ad ogni stint, aerodinamica e anche soglia di intervento della parte elettrica in presenza di un sistema di propulsione ibrido. Il BoP riguarda la classe Hypercar e la GTE, al suo ultimo anno prima dell’ingresso del più generale regolamento tecnico GT3 all’interno del World Endurance Championship (WEC).
Partiamo dalle Hypercar e da quelle che rispondono al regolamento tecnico Le Mans Hypercar (LMH). Per Toyota e Ferrari, rispetto a Spa rimangono identiche a prima la potenza massima e la soglia di attivazione del motore elettrico anteriore a 190 km/h, in ogni caso senza mai superare i 200 kW e la potenza totale assegnata. La GR010, che ha dominato per le prime tre gare del calendario avrà dunque 512 kW, 908 MJ (+4 MJ) per stint di energia e un peso di 1.080 g ovvero 37 kg in più di prima, un aggravio che, secondo il pilota nonché team principal Kamui Kobayashi, vale 1”2 secondi al giro.
La 499P, che sta disputando un ottimo campionato nonostante sia all’esordio, manterrà la potenza di 509 kW, avrà 901 MJ (+2 MJ) per stint e 1.064 kg di peso ovvero 24 kg in più. La Peugeot 9X8, che invece sta soffrendo oltremodo a causa di diversi problemi, manterrà un BoP identico: 516 kW, 1.042 kg, 908 MJ e la possibilità di attivare il motore elettrico già da 150 km/h. La Vanderwell Vanwall 680 e la Glickenhaus 007 LMH peseranno entrambe 1.030 kg, come nelle due precedenti gare e non cambiano neppure gli altri parametri. La prima potrà contare su 512 kW nel cofano e 901 MJ, la seconda rispettivamente su 520 kW e 913 MJ.
Quanto alle vetture che seguono il regolamento tecnico LMDh (Le Mans Daytona hybrid), anche la Cadillac V-Series LMDh con telaio Dallara e motore V8 aspirato da 5,5 litri sarà zavorrata di 11 kg raggiungendo i 1.046 kg con 905 MJ (+1 MJ) e una potenza invariata di 513 kW. La Porsche 963 con telaio Multimatic e motore V8 biturbo da 4,6 litri peserà 1.048 kg (+3 kg), avrà sempre una potenza di 509 kW e un’energia per stint pari a 910 MJ. Le LMDh non hanno vincoli per l’attivazione della parte elettrica che, come è noto, utilizza parti standard per tutti, agisce sempre sulle ruote posteriori e ha una potenza massima di 30-50 kW.
Per la LMGTE, le Porsche 911 RSR dovranno avere un peso minimo di 1.300 kg, un serbatoio di 102 litri, un doppio restrittore da 30,7 mm, una sonda lambda da 0,89 e un’ala posteriore con un’ala meno inclinata di 1,8 gradi. La Chevrolet Corvette C8.R dovrà pesare 1.089 kg, avere un serbatoio da 96 litri, un restrittore da 41,3 mm, un sonda lambda da 0,88 e un’ala posteriore più inclinata di 4,8 gradi. La Ferrari 488, che il prossimo anno sarà sostituita dalla 296, peserà 1.264 kg, avrà un serbatoio da 88 litri, una sonda lambda 1,15 e un’ala più ripida di 5,3 gradi mentre l’Aston Martin Vantage dovrà fermare la bilancia a 1.262 kg, avere un serbatoio da 97 litri, una sonda lambda di 0,94 e un’ala posteriore più inclinata di 4,1 gradi.
Finora la vettura derivata dalla serie che ha dimostrato di essere più veloce è la Corvette che si è affermata sia a Sebring sia a Portimao, mentre a Spa-Francorchamps è stata la 488 ad avere ragione, ancora una volta, della vettura americana che a Le Mans ha vinto 8 volte, l’ultima volta nel 2015 con la C7.R. La C8.R segna il debutto sul circuito di Le Sarthe con la sua inedita configurazione a motore centrale. Come è noto, le vettura di categoria LMP2 sono del tutto identiche tra di loro e non sono sottoposte a BoP.